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La burocrazia europea costa troppo. Parola di Ecofin

Ecofin

L’Ecofin chiede alla Commissione di vigilare sul fatto che ciascuna istituzione, a eccezione della Banca centrale europea, elabori‚ anteriormente all’1 luglio‚ uno stato di previsione delle spese per l’esercizio finanziario successivo

“Diversi anni di aumenti del personale, in particolare del Parlamento europeo ma anche di altre istituzioni, stanno minando l’equilibrio istituzionale e mettendo la rubrica 7 sotto una notevole pressione. Tale pressione è amplificata dall’attuale metodo di aggiornamento automatico delle retribuzioni, dai prezzi dell’energia e dagli aumenti generali dei prezzi nell’attuale contesto inflazionistico senza precedenti”. Lo scrive il Consiglio “Economia e finanza” (Ecofin) che, come è noto, si compone dai ministri dell’Economia e delle finanze di tutti gli Stati membri ed è responsabile della politica dell’Ue per ciò che concerne politica economica, questioni relative alla fiscalità e regolamentazione dei servizi finanziari.

LE RICHIESTE DELL’ECOFIN

“Il Consiglio”, approvando le conclusioni sull’esercizio finanziario 2024, nel più ampio esercizio decisionale sul bilancio pluriennale comune (MFF 2021-2027), “chiede pertanto misure comuni per contenere tale rubrica. Se del caso, alla luce di quanto sopra, invita la Commissione a esercitare i poteri di cui all’articolo 314, paragrafo 1, del TFUE”. Proprio la Commissione nel giugno dello scorso anno ha decretato un aumento degli stipendi del 2,4 per cento a giugno, con effetto retroattivo a partire da gennaio.

QUANTO COSTA LA COMMISSIONE UE

Per Politico tale decisione inciderà sul budget dell’esecutivo comunitario per 95 milioni di euro in più. L’adeguamento riguarda anche le detrazioni versate dai funzionari al bilancio dell’Ue, portando l’effetto netto sul bilancio a 78 milioni di euro, ha spiegato un portavoce di Palazzo Berlaymont che ha definito la maggiorazione in busta paga come un “calcolo automatico senza alcuna discrezione politica”.

Per questo l’Ecofin chiede alla Commissione di vigilare sul fatto che “ciascuna istituzione, a eccezione della Banca centrale europea, elabori‚ anteriormente all’1 luglio‚ uno stato di previsione delle spese per l’esercizio finanziario successivo”. In questo esercizio “la Commissione raggruppa tali stati di previsione in un progetto di bilancio”. In parole povere, l’esecutivo comunitario guidato da Ursula von der Leyen è sollecitato a richiedere a ogni istituzione di dichiarare quanto spende ed entro il 30 giugno fare il rendiconto al Consiglio così da tenere sotto controllo i costi.

Anche perché nel chiedere alla Commissione “misure efficaci per garantire che gli attuali massimali della rubrica 7 non vengano superati”, l’Ecofin richiede espressamente di controllare che “gli strumenti speciali non siano mobilitati per questa rubrica”. Insomma, altre poste non potranno essere distratte per garantire copertura a queste voci di spesa.

Articolo pubblicato su Start Magazine

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