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Cos’è la tromboembolia, la sospetta reazione avversa al vaccino
Tromboembolia, trombosi venosa, embolia polmonare: cosa sono queste reazioni avverse di cui si parla a seguito della somministrazione di AstraZeneca? Non c’è dubbio che qualsiasi sospetto debba essere fugato ed esaminato, ma quali sono i dati (reali) di queste patologie indipendentemente dal vaccino?
Lo stop dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca, in Italia e in altro Paesi europei, è del tutto precauzionale e come hanno dichiarato sia l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), al momento non è emerso alcun legame – se non temporale – tra il vaccino e le reazioni segnalate.
COS’È LA TROMBOEMBOLIA
In questi giorni si sta parlando di trombosi, tromboembolia, embolia polmonare come reazioni avverse al vaccino AstraZeneca, ma di cosa si tratta?
La trombosi è una patologia che provoca dei coaguli del sangue, che invece di continuare a essere del tutto liquido e a scorrere normalmente nel nostro sistema circolatorio, si addensa in grumi che vanno a occludere un vaso sanguigno. Se questo accade nelle vene prende il nome di trombosi venosa. Quando invece è più diffusa, il coagulo può finire nel polmone e provocare embolia polmonare.
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TROMBOSI E COVID
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, per il professor Anthony Harnden, vicepresidente della Joint Committee on Vaccination & Immunisation britannica, “in media ci sono 3 mila casi di coaguli di sangue nella popolazione e dato che stiamo immunizzando così tante persone è inevitabile che ci siano casi di coaguli in contemporanea ai vaccini ma non dovuti ai vaccini”.
Ma oltre a questo, il Professore ha fatto notare che “anche il Covid causa coaguli di sangue, quindi i rischi di non vaccinarsi sono di gran lunga superiori ai rischi posti dal vaccino”. Non dimentichiamo infatti, come affermato dall’Aifa, che l’eparina (un principio attivo anticoagulante), in alcuni casi, è tra i farmaci utilizzati per la terapia anti Covid.
I DATI DI TROMBOEMBOLIA IN ITALIA
Bisogna poi notare che il tromboembolismo venoso è una patologia molto comune, è infatti la terza malattia cardiovascolare più frequente. Come dichiarato da Andrea Cossarizza, professore ordinario di Patologia generale e Immunologia all’Università di Modena, ad HuffPost: “L’incidenza annua del tromboembolismo è di un caso ogni 1.000 abitanti. In Italia ci si può attendere circa 60 mila casi all’anno, 1.150 alla settimana, 166 al giorno” – indipendentemente dalla vaccinazione.
I dati di tromboembolia polmonare, in Italia, si legge nell’articolo, oscillano tra i 71 e i 117 casi su 100 mila abitanti all’anno: circa 65 mila totali. Che possano verificarsi alcuni episodi di tromboembolia in seguito all’immunizzazione quindi è probabile, ma non per questo sono correlati al vaccino.
I DATI DELLE REAZIONI AVVERSE AL VACCINO ASTRAZENECA
Al 10 marzo, secondo quanto riportato dall’Ema, sono stati segnalati in tutto il territorio europeo 30 casi di embolia polmonare su quasi 5 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino di AstraZeneca.
Secondo le agenzie sanitarie l’incidenza degli eventi tromboembolici nella popolazione vaccinata è la stessa della popolazione generale. Come ha sottolineato anche il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, “l’evidenza scientifica di un nesso causa-effetto, al momento non c’è”. L’Organizzazione mondiale della sanità, intanto, ha raccomandato ai Paesi di continuare ad utilizzare AstraZeneca.