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Cosa prevede la bozza del Pnrr Draghi

Palazzo Chigi

Come verranno spesi i soldi del Recovery Fund? Ecco le sei missioni della bozza del Pnrr Draghi che verrà inviato a Bruxelles il 30 aprile

Il Portogallo ha presentato poco fa per primo a Bruxelles il suo piano per la ripresa e l’Italia si appresta a farlo nei prossimi giorni in vista della scadenza del 30 aprile.

Questa mattina è previsto un ultimo incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri Franco (Economia), Colao (Innovazione tecnologia e Transizione digitale), Cingolani (Transizione ecologica) e Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibile), i più coinvolti nella stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza, noto come Pnrr.

IL CRONOPROGRAMMA DEL PNRR

Dopo l’incontro di questa mattina, tra lunedì e martedì Draghi illustrerà il Pnrr al Parlamento e il 30 aprile sarà inviato alla Commissione europea che se lo approverà sbloccherà entro l’estate i primi 27 miliardi di euro da investire. Il resto dipenderà dall’effettiva realizzazione dei progetti e arriverà successivamente in più tranche.

COME DRAGHI SPENDERÀ IL RECOVERY

Secondo una bozza pubblicata da Bloomberg, il Pnrr Draghi dovrebbe essere diviso in 6 missioni e il 40% delle risorse sarebbero destinate al Sud. Efficienza energetica, ristrutturazione ferrovie ed edifici le voci di spesa più importanti. Con un pacchetto da 221,5 miliardi di euro Draghi cercherà di ristrutturare l’economia italiana.

I ministri Cingolani, Colao, Franco e Giovannini

LE 6 MISSIONI

Stando a quanto anticipato da Bloomberg, la bozza del Pnrr sarebbe composta da 200 pagine e 500 grafici, suddivisa in 16 categorie con 6 missioni generali: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione sociale; salute.

PRIORITÀ ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Come suggerito anche dalla Commissione europea, il budget maggiore è destinato alla transizione ecologica. Delle 16 categorie di spesa, infatti, la più consistente è quella che riguarda i quasi 30 miliardi di euro destinati all’efficienza energetica e alla ristrutturazione degli edifici. Seguono poi ci gli oltre 28 miliardi di euro per le ferrovie.

LE RIFORME

Sarebbero 5 le riforme in programma per il governo Draghi: pubblica amministrazione, giustizia, fisco, semplificazione normativa e concorrenza. Di fondamentale importanza per il premier ridurre le diseguaglianze tra Nord e Sud e favorire l’occupazione delle donne e dei giovani.

La questione governance rimane un nodo da sciogliere. Il ministero dell’Economia sicuramente monitorerà l’attuazione del Piano, ma per la supervisione politica resta ancora da decidere chi dovrà occuparsene.

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Di seguito la suddivisione delle spese anticipate da Bloomberg:

1) Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: 46,3 miliardi di euro

Digitalizzazione, innovazione e sicurezza delle pubbliche amministrazioni: 11,7 miliardi di euro

Digitalizzazione, ricerca e sviluppo e innovazione del sistema produttivo: 26,5 miliardi di euro

Turismo e cultura: 8 miliardi di euro

2) Transizione verde: 69,8 miliardi di euro

Imprese green ed economia circolare: 7 miliardi di euro

Transizione energetica e mobilità locale sostenibile: 18,2 miliardi di euro

Efficienza energetica/ristrutturazione edifici: 29,5 miliardi di euro

Salvaguardia della terra e delle risorse idriche: 15 miliardi di euro

3) Infrastrutture per la mobilità sostenibile: 31,9 miliardi di euro

Ferrovie: 28,3 miliardi di euro

Porti: 3,6 miliardi di euro

4) Istruzione e ricerca: 28,4 miliardi di euro

Migliorare accesso e ridurre disparità: 16,7 miliardi di euro

Agganciare la ricerca universitaria alle imprese: 11,7 miliardi di euro

5) Inclusione sociale: 27,6 miliardi di euro

Politiche per l’occupazione: 12,6 miliardi di euro

Infrastrutture sociali, famiglie, enti di beneficenza: 10,8 miliardi di euro

Coesione territoriale: 4,1 miliardi di euro

6) Salute: 19,7 miliardi di euro

Telemedicina, medicina territoriale: 7,9 miliardi di euro

Modernizzazione: 11,8 miliardi di euro

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