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PNRR, le 5 proposte di Assobiotec

ASSOBIOTEC PNRR

Elena Sgaravatti, Vice Presidente Assobiotec: “Come associazione di categoria riteniamo che sia indispensabile che il PNRR metta al centro delle sue missioni le biotecnologie che sono asset strategico, eccellenza nazionale su cui puntare”

Se non ci saranno ulteriori rinvii, ventilati dal numero 2 della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, l’Italia dovrà consegnare il proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza entro il 30 aprile: Assobiotec, l’associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, ha racchiuso le proposte del settore “per un futuro migliore” raccolte in un quaderno dal titolo “L’importanza dell’ecosistema per il rilancio del Paese” che presenterà più nel dettaglio in settimana.

PNRR, LE PRIORITÀ SECONDO ASSOBIOTEC

Nel documento presentato dall’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, si legge la necessità di definire una Governance dell’innovazione efficace, certa e centralizzata, con una prospettiva temporale di lungo periodo, sotto la guida dell’Agenzia Nazionale della ricerca, un organismo indipendente, competente e soprattutto accountable, in grado di fungere da strumento di definizione e di attuazione della strategia nazionale della ricerca e dell’innovazione, capace di favorire partnership e collaborazioni tra pubblico e privato, di gestire in maniera unitaria, efficiente e veloce le competenze oggi distribuite tra MEF, Mise, Università e Ricerca, Salute, Agricoltura e Regioni.
Creare uno sportello unico, “one stop shop”, con una specializzazione in settori ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, a disposizione degli investitori nazionali e esteri.

Sul fronte della ricerca e sviluppo, Assobiotec chiede che col PNRR si raddoppino gli investimenti in ricerca pubblica, portare stabilmente e almeno al 25% il credito d’imposta sulla ricerca, al 50% per i primi 5 anni per le startup innovative. Semplificare le procedure di accesso del patent box. Non solo: la realtà che rappresenta circa 130 imprese e parchi tecnologici e scientifici operanti in Italia nei diversi settori di applicazione del biotech sottolinea l’urgenza di modificare gli indicatori di valutazione dei ricercatori universitari, premiando la capacità di valorizzare la conoscenza per l’innovazione e non solo le pubblicazioni. E, ancora, di abolire il “professor’s privilege” restituendo alle Università e ai centri di ricerca la proprietà intellettuale della conoscenza generata nei propri laboratori.

In tema di TT e finanziamento dell’innovazione di startup e PMI, viene chiesto all’esecutivo di strutturare un nuovo modello di Trasferimento Tecnologico capace di portare in modo rapido ed efficace la ricerca al mercato. Inoltre, di creare un contesto capace di offrire alla startup che ha potenziale di crescere, le risorse necessarie ad arrivare fino alla commercializzazione del prodotto, senza dover uscire dai confini italiani; rivedere poi la disciplina del credito d’imposta R&S&I ed esonerare dalla tassazione ordinaria sulle rendite finanziarie (oggi al 26%) il capital gain ottenuto dagli investimenti in startup innovative.

In tema di partnership pubblico-privato: Assobiotec chiede che col PNRR si incentivi la collaborazione e la partnership pubblico-privato nella realizzazione e gestione di infrastrutture per la ricerca e l’innovazione e su grandi programmi strategici. Ancora, propone di favorire il procurement innovativo, dando piena applicazione e migliorando le norme già previste nel codice degli appalti (partenariati per l’innovazione) offrendo un quadro di certezze alle imprese che sviluppano innovazione con la pubblica amministrazione. Viene poi chiesto al governo di ridurre la discrezionalità nelle procedure burocratiche e in particolare, nelle procedure autorizzative, generalizzando la regola e la pratica del silenzio/assenso, accorciando e dando certezza dei tempi degli iter burocratici.

Infine, sul tema di rafforzamento del tessuto produttivo nazionale: nel documento si dà risalto alla necessità di mettere il Paese nelle condizioni di attrarre nuovi siti industriali e riconvertire siti esistenti sulla frontiera dell’innovazione.

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