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Covid-19. Diffidenza verso i vaccini, complotti e media fonte di ansia nei dati Radar Swg
Gli italiani, nonostante credano di più a medici e scienziati rispetto ai politici, sarebbero sempre più inclini a non vaccinarsi e questo va di pari passo con l’aumento dei complottisti. Facebook e i programmi tv sono i mezzi di comunicazione che diffondono più ansia e apprensione in tema Covid-19. Tutti i dati raccolti da Swg nella settimana 16 – 22 novembre
Se preoccupazione per il virus e percezione del rischio di contrarlo si sono stabilizzati, secondo i dati forniti dai sondaggi Swg condotti nella settimana 16 – 22 novembre, questa volta gli intervistati sono stati messi di fronte alla questione dei vaccini anti Covid-19.
COSA PENSANO GLI ITALIANI DEI VACCINI IN ARRIVO
Oltre un terzo si è dichiarato contrario alla vaccinazione con un trend in crescita rispetto alla settimana precedente. La fiducia nel vaccino diminuisce soprattutto se dovesse provenire dalla Russia o dalla Cina.
La disponibilità del vaccino è attesa tra gennaio e aprile 2021 e la maggior parte degli intervistati ritiene giusto che venga prima somministrato al personale sanitario, alle persone con problemi di salute gravi e agli anziani, tutte categorie accomunate dal maggiore rischio di esposizione al contagio.
GLI ITALIANI CREDONO AI MEDICI MA NON AI POLITICI
Dal sondaggio si apprende che gli italiani, riguardo alle notizie e informazioni sulla pandemia, si fidano molto di medici e scienziati, seguono organismi internazionali, giornalisti e solo infine degli esponenti di Governo e delle Regioni.
La gravità della pandemia comunicata dalle istituzioni, dalla scienza e dai media è realistica per la maggioranza, ma il 21% la ritiene esagerata e cresce il fronte dei complottisti (+6% da settembre).
NON MANCANO I COMPLOTTISTI
La teoria più in voga è quella del virus prodotto e diffuso dalla Cina per indebolire gli altri Paesi, al secondo posto quella secondo cui è stato creato dalle grandi multinazionali del web per arricchirsi, al terzo la possibilità che sia stato creato dalle élite mondiali per instaurare una dittatura sanitaria e infine che siano state invece le mafie per arricchirsi e ampliare il proprio potere.
Chi è incline al riduzionismo e al complottismo, così come alla resistenza verso l’eventualità di vaccinarsi contro il Covid-19, lascia intravedere profili in parte simili: li accomuna infatti una diffidenza verso la narrazione ufficiale, un’insofferenza verso il distanziamento sociale e l’uso della mascherina.
QUALI SONO I MEZZI DI COMUNICAZIONE CHE PROVOCANO MAGGIORE PREOCCUPAZIONE
Il bombardamento di dati sull’andamento della pandemia chiarisce le idee a metà degli italiani (49%) ma sono quasi altrettanti coloro che si dicono invece confusi (47%). Di conseguenza una quota rilevante, il 39%, esprime riserve sull’affidabilità di tali dati.
Tra chi vive l’emergenza con maggiore apprensione, una buona parte si informa tramite programmi TV di intrattenimento o su Facebook, ma anche attraverso motori di ricerca, aggregatori di ricerca e i telegiornali. Il livello di preoccupazione è invece molto più basso tra chi riceve invece le notizie principalmente nell’ambito di discussioni con conoscenti o su altri social network.