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DL Ristori bis, tutte le attività che beneficiano della sospensione delle tasse

Crisi

Sono circa 800 i milioni di euro di imposte e contributi previdenziali ad essere sospesi a novembre, ovvero rimandati – non cancellati – come risarcimento per il lockdown delle attività

Il DL Ristori bis posticipa circa 800 milioni di euro tra imposte e contributi previsti a novembre. I contributi non pagati questo mese andranno versati entro marzo 2021, in un’unica soluzione o in quattro rate mensili. La cifra sale oltre il miliardo se si considera anche l’estensione del cosiddetto “bonus affitti”. Si allarga la lista delle attività che possono beneficiare dell’agevolazione.

SOSPENSIONE DEI CONTRIBUTI PER TUTTI

Il DL Ristori bis amplia il primo DL Ristori del 28 ottobre e concede la sospensione del versamento dei contributi Inps di novembre a un numero maggiore di attività: lo stop riguarderà infatti tutte le imprese che subiscono limitazioni, comprese quelle che si trovano in zona gialla, per il mese di novembre. Per le “regioni rosse” e “arancioni” la sospensione proseguirà anche nel mese di dicembre, a cui si aggiungono anche le filiere agricole, della pesca e della acquacoltura.

LE MISURE PER LE REGIONI ROSSE E ARANCIONI

Il DL Ristori bis proroga al 31 aprile 2021 il tempo massimo per versare la seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap che era stata prevista dal DL agosto. La legge prevede inoltre che il termine venga prorogato anche per i ristoranti delle “regioni arancioni”. Mentre nel DL agosto la proroga era subordinata alla diminuzione del fatturato o ai corrispettivi di almeno un terzo nel primo semestre del 2020 rispetto all’anno prima, adesso la proroga è indipendente dall’impatto delle chiusure sugli affari.

GLI AFFITTI

Il decreto prevede l’estensione del ‘tax credit’ sugli affitti di ottobre, novembre e dicembre. Rispetto al primo DL Ristori, il bis comprende anche le attività inserite nell’allegato 2, tra cui agenzie di viaggio e tour operator che hanno sede in zona rossa. Il credito corrisponde al 60% delle locazioni per gli immobili a uso non abitativo e al 30% in caso di affitto d’azienda – unica eccezione per le strutture turistico-ricettive al 50%. In questo caso, per beneficiare dei ristori serve una contrazione del fatturato di almeno il 50% nel mese di riferimento. Il credito può essere ceduto ad altri, compreso il proprietario dell’immobile in cambio di uno sconto sull’affitto.

NO IVA A NOVEMBRE

Il DL Ristori bis sospende “i versamenti delle ritenute alla fonte relative ai redditi da lavoro dipendente e assimilato, alle addizionali regionali e comunali e quelli relativi all’Iva”. Questa misura riguarda le attività economiche sospese su tutto il territorio nazionale – indicate all’articolo 1 del Dpcm del 3 novembre – e i ristoranti delle “regioni rosse” e “arancioni”. Sono comprese inoltre le attività che operano nei settori individuati dall’allegato 2 del DL Ristori bis.

NO SECONDA RATA IMU

Per le attività situate nelle zone rosse e che figurano nel nuovo allegato al provvedimento, il DL Ristori bis prevede anche l’esenzione del pagamento della seconda rata Imu. L’abolizione, si legge nel testo, “riguarda i soli proprietari che sono anche gestori delle attività beneficiate”.

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