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Ecco quanto spenderanno i commercianti con i super rincari di luce e gas

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Confcommercio: le maggiorazioni di luce e gas colpiranno migliaia di attività che escono soltanto ora dalla crisi del Coronavirus. Un negozio con potenza impegnata di 35 chilowatt e consumo annuo di 75 mila chilowattora, dovrà riuscire a far fronte alla maggior spesa di oltre 6 mila euro su base annua su un totale di 19 mila euro

Un ristorante con potenza impegnata di 50 chilowattora e consumo di 100 mila chilowattora, in un anno dovrà accantonare quasi 9 mila euro (8,5 mila) per far fronte ai rincari della bolletta dell’energia elettrica all’orizzonte, su un totale di 28 mila euro. La proiezione è stata elaborata da Confcommercio, intenzionata a sottolineare come, le bollette “più pesanti” (per usare un eufemismo) di luce e gas non colpiranno solo le famiglie, ma anche il popolo delle partite IVA e dei commercianti, rischiando di mettere in seria difficoltà attività economiche che, per via del Covid-19, hanno rialzato la serranda solo recentemente e devono ancora fare i conti coi mancati incassi durante la pandemia.

Secondo le stime di Confcommercio, nel mese di ottobre, ci attenderanno al varco incrementi dei costi per le imprese che potranno attestarsi sul 42% per l’elettricità e sul 38% per il gas. Il Prezzo Unico Nazionale (PUN) potrebbe registrare un incremento di quasi il 50% rispetto al trimestre precedente e di oltre il 400% rispetto al corrispondente trimestre del 2020.

Cosa vuol dire tutto questo? Continuando con gli esempi, per un albergo con potenza impegnata di 90 chilowattora e un consumo 260 mila chilowattora in un anno, la maggiore spesa per la bolletta elettrica sarà intorno ai 20 mila euro annui su un totale di 65 mila. E, ancora, un negozio con potenza impegnata di 35 chilowatt e consumo annuo di 75 mila chilowattora, dovrà riuscire a far fronte alla maggior spesa di oltre 6 mila euro su base annua su un totale di 19 mila euro. Casistiche molto comuni, in cui rientrano decine di migliaia di imprenditori.

A fronte di aumenti di luce e gas che non hanno precedenti, la Confederazione chiede al Governo di intervenire subito “innanzitutto trasferendo questi oneri nella fiscalità generale e provvedendo al relativo finanziamento tramite l’istituzione di un apposito Fondo da gestire secondo le regole di finanza pubblica”. “In un primo momento, e in attesa di una riforma complessiva e strutturale degli oneri generali di sistema, dovrebbero essere da subito espunti dalla bolletta elettrica gli oneri non direttamente connessi ad obiettivi di sviluppo ambientalmente sostenibile o ad obiettivi di contrasto alla povertà energetica. Tali trasferimenti consentirebbero una riduzione degli oneri generali stimabile intorno ai 2,2 miliardi di euro all’anno”. “A parziale copertura degli interventi di riduzione degli oneri generali di sistema – osserva Confcommercio – si potrebbe destinare la raccolta delle imposte con finalità simili a quelle delle attività finanziate dagli stessi. Per esempio, il gettito derivante della vendita delle quote di emissione di Co2, che confluisce nel bilancio dello Stato, potrebbe essere impiegato alla copertura della spesa necessaria per l’incentivazione delle fonti rinnovabili, in coerenza con quanto previsto dalla normativa europea che, appunto, stabilisce che almeno la metà dei proventi delle aste per la vendita delle quote di emissione di Co2 siano utilizzati in azioni volte a combattere il cambiamento climatico”.

Un altro intervento da fare, secondo Confcommercio, è l’immediato rifinanziamento del fondo, istituito dall’articolo 3, del decreto legge 30 giugno 2021, n. 99, che consente di rimborsare alle aziende energetiche una parte di quanto speso per emettere Co2. La nota di Confcommercio si conclude suggerendo un’atra opzione di intervento: “Altra direzione che potrebbe assumere l’azione riformatrice del Governo è la riduzione delle imposte sull’elettricità e la sterilizzazione dell’Iva sulla differenza del costo dell’energia tra l’ultima quotazione dell’Arera riferita a luglio 2021 e la prossima del 1° ottobre”.

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