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Green Pass e restrizioni: che succede negli altri Paesi?

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Green Pass e nuove restrizioni per contrastare la variante Delta che corre in tutta Europa. Ecco come si stanno muovendo gli altri Paesi

C’è chi corre ai ripari e chi invece continua a sfidare la variante Delta ormai predominante tra i nuovi contagi. Il Green Pass divide in tutti i Paesi e si torna a parlare di restrizioni.

GERMANIA

Per entrare in Germania, non importa con quale mezzo, sopra i 12 anni è richiesto un tampone negativo tranne a chi ha terminato il ciclo vaccinale o è guarito dal virus. Il Green Pass non esiste ancora e non mancano i no-vax e i no-mask che sono scesi in piazza per protestare. All’aperto non c’è l’obbligo di indossare la mascherina, ma sui mezzi pubblici e nei locali al chiuso è obbligatorio utilizzare la Ffp2.

FRANCIA

Proteste anche in Francia contro il Green Pass che sarà presto obbligatorio per entrare nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza. Per ora il certificato verde è richiesto per accedere a musei, teatri e parchi divertimento, ma dai prossimi giorni sarà indispensabile anche per bar e ristoranti.

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SPAGNA

In Spagna non c’è obbligo invece di quarantena per chi proviene dai Paesi dell’area Schengen, tuttavia, chiunque arrivi dall’estero è sottoposto a un controllo sanitario. In alcune zone, come la Catalogna, è stato ripristinato il coprifuoco e le isole Canarie seguono regole specifiche.

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GRECIA

Aumentano le difficoltà per chi ha in programma una vacanza in Grecia. L’Unione europea sconsiglia infatti i viaggi non necessari a causa dell’impennata dei contagi segnalati soprattutto nelle isole dell’Egeo meridionale, come Mykonos e Ios, classificate come zone in rosso scuro e a rischio lockdown. Preoccupano anche Rodi, Santorini, Zante e Paros.

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REGNO UNITO

Nel Regno Unito cambiano le regole per l’ingresso di tutti i cittadini in arrivo dall’Unione europea (tranne la Francia) e dagli Stati Uniti. Fine della quarantena obbligatoria di 10 giorni per chi ha ricevuto e completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni con uno dei sieri approvati dall’Ema (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson). È comunque richiesto un tampone effettuato prima della partenza e un tampone molecolare al secondo giorno dall’arrivo.

Dal liberi tutti del 19 luglio, nonostante i contagi nel Regno Unito siano al livello più alto da gennaio, continuano a non esserci restrizioni, nemmeno per quanto riguarda il distanziamento. L’uso della mascherina è raccomandato nei luoghi chiusi e affollati. A Londra è richiesta sui mezzi pubblici.

DANIMARCA

In controtendenza anche la Danimarca, dove il Corona Pass lanciato ad aprile scorso non è più richiesto per esempio in cinema e teatri con meno di 500 spettatori, così come ai musei, mercati o alle fiere. Va esibito, invece, al bar, ristorante o in palestra.

Leggi anche: Le piazzette dei No green pass e le piazze dei Sì vax

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