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La crisi delle università Usa senza gli studenti internazionali
A causa del Covid sono diminuiti gli studenti internazionali nelle università americane, che adesso chiedono aiuto a Biden per limitare il danno finanziario. L’analisi di Moody’s
I college e le università americane hanno perso miliardi di dollari a causa della pandemia di Covid. I loro semestri autunnali sono ancora incerti, in quanto non si può ancora definire il numero di iscrizioni di studenti internazionali nei prossimi mesi.
Gli studenti provenienti dall’estero spesso pagano il prezzo pieno di tasse e contributi. Per questo le università americane senza di loro sono in crisi.
Quando sono state chiuse le frontiere per fermare il Covid, infatti, quel flusso di denaro si è fermato. Aumenta così la pressione sul presidente Joe Biden per coprire questo deficit.
Quasi 1,1 milioni di studenti provenienti dall’estero hanno frequentato il college negli Stati Uniti nell’anno accademico 2019-2020, ma secondo l’Institute of International Education, un’organizzazione che tiene traccia delle loro iscrizioni, il crollo lo scorso autunno è stato del 43%.
GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE
Una recente analisi di Moody’s ha spiegato che il declino rispetto all’anno scorso degli studenti internazionali e lo sforzo burocratico del governo per combattere il Covid probabilmente danneggeranno le finanze dell’università ancora per diversi anni.
Le iscrizioni hanno rallentato a causa delle restrizioni di viaggio, dell’asprezza delle politiche d’immigrazione dell’amministrazione Trump e dell’aumento della concorrenza da altri Paesi.
Biden ha allentato i divieti di viaggio introdotti da Trump e permetterà agli studenti muniti di visto di studiare online se i campus dovessero chiudere nuovamente a causa del Covid, ma in molti pressano il Presidente per allentare maggiormente le limitazioni.
DA DOVE ARRIVANO GLI STUDENTI
Prima dell’arrivo del Covid, circa 40.000 studenti indiani arrivavano come nuovi iscritti negli Stati Uniti ogni anno. Studenti universitari e accademici arrivano anche da Cina, Iran, Brasile, Sudafrica, area Schengen dell’Unione Europea, Regno Unito e Irlanda.
Per evitare di frenare eccessivamente il flusso, questi Paesi sono stati aggiunti alla lista del Dipartimento di Stato delle “eccezioni d’interesse nazionale”. Ciò permetterà loro di raggiungere gli Stati Uniti nonostante le restrizioni anti Covid.