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Lavoro e decreto dignità, il caso veneto e le esultanze di Di Maio

Reddito Di Cittadinanza

Gli effetti del decreto Dignità e il caso positivo del livello occupazionale della regione Veneto. Il ministro Di Maio esulta ma i meriti del risultato positivo per l’economia regionale non sono solo degli obblighi introdotti dalla misura grillina

In molti si sono interrogati in occasione del varo del Decreto Dignità sugli effetti che questo provvedimento avrebbe avuto sull’occupazione stabile e sull’occupazione in generale. Se a questo aggiungiamo che spirano sulle economie mondiali e in particolare su quella europea i venti, sempre più forti, di stagnazione e si teme per la recessione l’interrogativo sugli effetti occupazionali di questo nuovo insieme di norme, la legge 96 del 9 agosto 2018 che ha convertito il decreto che tutti conoscono come decreto dignità, appare sempre più attuale.

DI MAIO CITA IL VENETO PER GLI EFFETTI POSITIVI DEL DECRETO DIGNITÀ

Nelle ultime ore Luigi Di Maio, ministro del lavoro, sta mostrando, “urbi et orbi”, gli effetti del suo decreto dignità con i dati dell’agenzia del Lavoro, Veneto Lavoro. Di Maio ha dichiarato: “un giornale del Veneto dice che in Veneto, dove il decreto dignità era stato criticatissimo, sono aumentati i posti di lavoro e sono aumentati quelli stabili facendo crollare quelli a tempo determinato”. Lo ha detto il vice premier, Luigi Di Maio conversando con i giornalisti nel corso di una passeggiata per le vie del mercato di Teramo. “Con il reddito di cittadinanza, che è una riforma epocale, formiamo i giovani e i meno giovani che non hanno lavoro e che non hanno le competenze per fare un nuovo lavoro per reinserirli lavorativamente. Con quota 100 liberiamo un milione di posti di lavoro. Questi sono tre provvedimenti che ho firmato e che sono solo il punto di partenza. I dati ci daranno ragione”.

COSA È SCRITTO NEL REPORT DI VENETO LAVORO

Il report citato dal vice premier grillino si intitola “La dinamica delle posizioni di Lavoro dipendente nel 2018” ed è stato pubblicato qualche giorno fa e mette in evidenza come nel 2018 ci sia stato un aumento di posti di lavoro stabile di 25 mila unità, in linea con le tendenze degli scorsi anni ma non all’altezza degli ultimi anni (specifica il report a pagina 2: “La crescita del 2018, inferiore a quella media del triennio precedente, ha ampiamente beneficiato degli effetti di trascinamento: infatti a partire dal secondo trimestre i saldi tra assunzioni e cessazioni sono risultati meno brillanti di quelli corrispondenti dell’anno precedente”).

Il risultato positivo del 2018 è da ricondurre a tre elementi: gli incentivi previsti per gli under 36 dalla legge di bilancio 2018; l’alto volume di contratti di lavoro a tempo determinato attivati sia nel 2017 che nel 2018: anche senza incremento del tasso medio di trasformazione alti volumi iniziali di contratti a tempo determinato comportano parallelamente successivi alti volumi di trasformazioni in tempo indeterminato; le restrizioni introdotte dalla legge 96 del 9 agosto 2018 (conversione del cd “decreto dignità”), operative da novembre 2018, all’utilizzo di contratti a termine (obbligo della causale nel caso di superamento dei 12 mesi o di rinnovo; riduzione delle proroghe ammesse; riduzione della durata massima delle catene di contratti): tali irrigidimenti possono aver incentivato l’anticipazione di trasformazioni a tempo determinato.

Contestualmente sono crollati i posti di lavoro a termine in Veneto, come sottolinea il report di Veneto Lavoro a pagina 5: “Nel quarto trimestre 2018 si è osservata una netta accelerazione del ridimensionamento delle posizioni di lavoro a termine, caratterizzata da dinamiche riconducibili alle modifiche normative introdotte con la legge 96/2018”.

IL MERITO ANCHE DEL GOVERNO GENTILONI PER IL DIRETTORE DI VENETO LAVORO

Ma a dire di coloro che hanno messo nero su bianco i numeri e i grafici del report i meriti del risultato positivo per l’economia regionale non sono solo degli obblighi introdotti dal cosiddetto decreto dignità quanto anche dagli incentivi varati dal Governo Gentiloni a valere sull’anno 2018, cosi a parere di Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro che al Corriere del Veneto ha dichiarato: «Il merito è anche degli incentivi previsti dalla legge di bilancio 2018 (varata dal governo Gentiloni, ndr.) per l’assunzione dei giovani under 36, che hanno interessato almeno 10 mila rapporti di lavoro, e dell’alto volume di contratti a termine attivati tra il 2017 e l’inizio del 2018, che hanno poi comportato, fisiologicamente, un più elevato numero di trasformazioni a tempo indeterminato. È chiaro che l’imprenditore, quando trova la persona adatta, finito il periodo di prova fa di tutto per tenerla con sé».

OCCUPAZIONE, GLI ULTIMI DATI ISTAT DI NOVEMBRE 2018

Gli ultimi dati disponibili di Istat sull’occupazione a livello nazionale, diramati all’inizio di Gennaio, riguardano il mese di Novembre 2018 e riportano quanto segue: “A novembre 2018 la stima degli occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto a ottobre; anche il tasso di occupazione rimane invariato al 58,6%. Come già accaduto in ottobre, l’andamento degli occupati è sintesi di un lieve aumento dei dipendenti permanenti (+15 mila) e una diminuzione di quelli a termine (-22 mila). Cresce l’occupazione maschile, mentre cala quella femminile”.

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