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Lavoro, le imprese prevedono 461mila assunzioni a gennaio

Imprese

Pubblicato il Bollettino Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal. Rispetto al primo mese del 2019 sono in programma 20mila ingressi in più nelle imprese (+4,5%)

L’anno inizia con una maggiore richiesta di lavoratori da parte delle imprese. A dirlo è il Bollettino mensile del sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, secondo cui le assunzioni in programma per il mese di gennaio sono 461mila, ovvero 20mila in più rispetto allo stesso mese del 2019 (+4,5%).

L’AVANZATA DEI LAUREATI

Le aziende cercano soprattutto laureati: oltre l’80% delle 20mila entrate aggiuntive sono riservate a chi possiede un titolo accademico. Proprio grazie alla crescita di gennaio 2020 la domanda di laureati raggiunge il 18,3% delle assunzioni totali previste nelle aziende e passa dalle 68mila programmate a gennaio 2019 alle 84mila previste per inizio anno. La parte del leone spetta ai laureati negli indirizzi architettura (+45,2% rispetto a gennaio 2019), economia (+33,6%), ingegneria civile e ambientale (+29%), ingegneria elettronica e dell’informazione (+27,9%) e nell’indirizzo scientifico, matematico e fisico (+25,4%).

INFORMATICA E COSTRUZIONI I SETTORI PIÙ DINAMICI

Andando ad analizzare l’andamento settoriale in cui operano le circa 215mila imprese che intendono assumere a gennaio, si nota l’ottima performance dei servizi con il commercio a +9,2%, il turismo a +7,2%, i servizi informatici e di telecomunicazione a +16,3% e i servizi a contenuto specialistico e consulenziale di supporto alle imprese a +19,9%.

Il Bollettino Excelsior evidenzia anche un importante inversione di tendenza che arriva dalle costruzioni in cui le assunzioni crescono del 18% rispetto a gennaio 2019: il motivo è probabilmente legato sia ad una accelerazione degli investimenti urbani e in infrastrutture, sia al mercato delle ristrutturazioni edilizie.

Continuano invece le difficoltà per l’industria manifatturiera che risente del rallentamento della domanda estera. In particolare a soffrire sono la chimica, la farmaceutica, la plastica e la gomma (nel complesso -13,8%), il comparto moda (-7,5%), la metalmeccanica e la meccatronica (-4,1% le industrie metallurgiche dei prodotti in metallo; -3,1% le industrie meccaniche ed elettroniche).

IL NORD OVEST TRAINA LE ASSUNZIONI

Per quanto riguarda invece le diverse aree del Paese il maggior numero di assunzioni è previsto nel Nord Ovest con il 4,1% a fronte di un valore medio nazionale del 3,7%, grazie in particolare agli andamenti attesi in Lombardia (4,2%). Meno buone ma tutto sommato allo stesso livello le performance che si aspettano da Nord Est e Sud e isole (3,6%) e dal Centro (3,5%). In particolare sono Umbria (3,2%), Toscana, Marche e Puglia (3,3% ciascuna) le regioni che presentano previsioni più contenute.

MA TROVARE IL PERSONALE CONTINUA AD ESSERE DIFFICILE

Nonostante le buone previsioni di ingressi nelle imprese, il 2020 inizia all’insegna di una più elevata difficoltà di reperimento del personale proseguendo e accentuando un trend già visto nel 2019: l’indicatore passa dal 31% al 33%. Grazie al Bollettino Excelsior si nota che il mismatch domanda-offerta riguarda da una parte una serie di profili di laureati (difficili da reperire il 39,3% dei candidati in possesso di un titolo universitario), ma anche profili tipici della formazione professionale (35,1% è il livello di difficoltà segnalata). Per i profili legati alla formazione professionale, però, si registra un rallentamento in valori assoluti della richiesta soprattutto da parte delle piccole imprese del manifatturiero (-6,8% le entrate previste di lavoratori con qualifiche e/o diplomi professionali).

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