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Lombardia, non è una regione per PIVA? L’agonia dei professionisti

Secondo i calcoli di Confprofessioni nell’anno del Covid in Lombardia si sono “spente” oltre 10mila PIVA

La Lombardia si conferma la regione epicentro della crisi sanitaria e pure economica, con una straordinaria diminuzione di PIVA. La Regione, che fino allo scoppio della pandemia ha potuto vantare un Pil in costante crescita e un tasso di occupazione di quasi dieci punti più elevato della media nazionale, con quasi 31 mila vittime è la parte d’Italia più colpita dall’emergenza sanitaria “che si riflette – fanno notare gli analisti di Confprofessioni – in un crollo verticale dell’occupazione nei primi due trimestri del 2020. Pesantissimo il bilancio sulle attività professionali, con oltre 10 mila i liberi professionisti che, a causa della pandemia, hanno dovuto chiudere gli studi”.

Questa la fotografia scattata dal II Rapporto sulle libere professioni in Lombardia, lo studio realizzato dall’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, che verrà presentato mercoledì 21 aprile 2021, a partire dalle ore 15.00 cui prenderanno parte, tra gli altri, anche il presidente della Regione, Attilio Fontana e Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico di Regione Lombardia e di Paolo Mora, direttore generale Formazione e Lavoro di Regione Lombardia.

«La pandemia segna un profondo spartiacque nel mercato del lavoro autonomo e professionale, invertendo il trend positivo registrato fino a due anni fa. Se, infatti, fino al 2019 i liberi professionisti erano l’unico comparto a crescere tra i lavoratori indipendenti, l’emergenza Covid ha drasticamente ridotto le attività professionali in Lombardia», ha affermato Enrico Vannicola, presidente di Confprofessioni Lombardia. «I dati del Rapporto ci dicono che la crescita economica della Regione è strettamente correlata alla presenza di liberi professionisti e, quindi, è proprio da qui che bisogna ripartire. È indispensabile prevedere un piano di rilancio del nostro settore, sfruttando le risorse che arriveranno dalla prossima programmazione comunitaria e dal PNRR, con un attenzione particolare ai giovani professionisti».

I professionisti nel mercato del lavoro lombardo. Secondo il Rapporto regionale di Confprofessioni, il mercato del lavoro della Regione Lombardia registra tra il 2011 e il 2019 un aumento del 4,9% degli occupati, con la crescita dei lavoratori dipendenti (+8,6%) e dei liberi professionisti (+18,4%) che, con circa 293 mila unità, costituiscono al 2019 il 32,4% dei lavoratori indipendenti lombardi, dato di qualche punto superiore all’aggregato nazionale (27%). Non si arresta, invece, l’emorragia dei lavoratori indipendenti che calano complessivamente del 7,6%: i lavoratori autonomi (agricoltori, artigiani e commercianti) diminuiscono del 13,2%, e gli altri lavoratori indipendenti (coadiuvanti familiari, collaboratori e soci di cooperativa) si riducono del 32,4%.
“Il registro – si legge – cambia però con la pandemia. Se l’impatto del Covid ha fatto registrare un calo di oltre 21 mila liberi professionisti tra il secondo trimestre 2019 e lo stesso trimestre del 2020 in tutta Italia, circa la metà sono in Lombardia, dove nel medesimo periodo si registra la perdita di oltre 10 mila liberi professionisti, che scendono da 296.914 a 286.497 nel giro di un anno”.

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