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Partite Iva, contanti, pos, carcere per gli evasori, come cambia la Manovra

Partite Iva

Dal contante alle partite Iva, ecco le modifiche decise ieri dal governo che entreranno nel dl fiscale e nel ddl di Bilancio. A breve dunque la manovra inizierà l’iter parlamentare mentre domani dovrebbe partire la risposta a Bruxelles sulle coperture

Giornata di incontri tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i partiti di governo, vertice di maggioranza e un Consiglio dei ministri fino a notte inoltrata per apportare modifiche alla manovra e anche per chiarire i rapporti dopo le tensioni degli ultimi giorni.

Saranno dunque introdotti nel decreto fiscale e nel ddl di Bilancio approvati la scorsa settimana alcuni correttivi — dalle partite Iva, al tetto ai contanti, al carcere per i grandi evasori — su cui M5S, Pd, Italia Viva e Leu hanno trovato l’intesa. Le modifiche, per evitare un ulteriore passaggio in Cdm, saranno apportate tramite emendamenti in Parlamento dove i due provvedimenti dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Probabile, per evitare la “guerra” delle modifiche, che sui due testi il governo chieda la fiducia. Intanto, riferisce il Corriere della Sera, dovrebbe partire domani la lettera di risposta per i chiarimenti chiesti da Bruxelles sulle coperture della manovra che vale 30 miliardi di euro. Ma vediamo quali interventi sono stati decisi ieri.

PARTITE IVA

Per le partite Iva con ricavi fino a 65mila euro l’esecutivo farebbe retromarcia rispetto alle novità previste inizialmente. Dunque, come chiesto dal Movimento Cinque Stelle, stop all’introduzione del regime analitico — che di fatto trasformava la flat tax in un regime dei minimi —, all’obbligo della fatturazione elettronica e ai tetti alle spese per investimenti. Dovrebbe essere confermato invece il divieto di beneficiare dell’imposta piatta per dipendenti che hanno redditi annui superiori ai 30mila euro e che hanno pure una partita Iva. Cancellata invece, ma su questo Gualtieri è stato chiaro sin dall’inizio del suo mandato, la seconda parte della riforma iniziata dal governo gialloverde, ovvero la flat tax al 20% per lavoratori autonomi con ricavi tra i 65mila e i 100mila euro.

TETTO AI CONTANTI

Rinvio al primo luglio, dal primo gennaio inizialmente stabilito, per l’abbassamento del tetto ai contanti da 3mila a 2mila euro. Lo slittamento del limite alle transazioni è stato fortemente voluto da M5S e da Italia Viva. Nel 2021 il limite dovrebbe scendere a 1.000 euro.

MULTE SUI POS

Rinvio alla stessa data anche per l’entrata in vigore delle sanzioni per i commercianti senza Pos. La multa sarà così composta: 30 euro fissi più il 4% dell’acquisto fatto in contanti dal cliente che non ha potuto pagare con bancomat o carta di credito.

CARCERE PER I GRANDI EVASORI FISCALI

Verranno inasprite, nel decreto fiscale, le pene per i grandi evasori fiscali (soglia a 100mila euro) e si passa dai 6 agli 8 anni di carcere. Sulla questione — sostenuta fortemente dai Cinque Stelle — si registravano le resistenze degli altri partiti e le perplessità di Conte e dunque si è trovato un compromesso nel far scattare la norma dopo la conversione in legge del provvedimento.

SUGAR E PLASTIC TAX

In bilico le due tasse presenti nella bozza del ddl Bilancio che hanno fatto discutere sia i produttori sia consumatori ossia la plastic tax — 1 euro per ogni chilo di imballaggio — e la sugar tax, che dall’inziale applicazione alle merendine — come proposto dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti — era passata alle bibite gassate. Forse potrebbe rimanere la plastic tax ma in versione ridotta, magari a 20 centesimi per chilo di imballaggio come nell’ipotesi iniziale.

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