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Perchè sono a rischio le carte “cashback”

Fine Cashback

È alle battute finali l’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato su Lyoness Italia, shopping community che conta circa 1 milione e mezzo di consumatori, basata sul business model del “cashback”.

Il sistema è intuitivo: chi fa acquisti attraverso sistemi cashback, riceve indietro una piccola percentuale di quanto spende. Il sistema è nato negli Usa e nel Regno Unito prima della crisi ed è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, spesso trainato dall’e-commerce. Nel 2015, l’unico studio realizzato dal Cashback Industry Report sul tema dell’“economia del rimborso”, ha stimato la presenza di più di 235 piattaforme attive e un giro d’affari di oltre 84 miliardi di dollari.

MODELLO DI BUSINESS IN DISCUSSIONE

I commissari Gabriella Muscolo e Michele Ainis dovranno decidere in merito al procedimento istruttorio avviato nel luglio 2018 contro Lyoness Italia, che ha messo in discussione proprio questo modello di business. In particolare, vengono segnalate la promozione e la diffusione del sistema che permette di accedere a sconti e ad accumulare risparmi attraverso gli acquisti effettuati sia presso 23 mila piccole e medie imprese italiane sia in 40 aziende della grande distribuzione, oltre che in centinaia di negozi online come Booking, Groupon, Ebay e Yoox.

I vertici di Lyoness Italia, nel corso di diverse audizioni davanti ai responsabili del procedimento, hanno chiarito e difeso la posizione dell’azienda e le sue pratiche commerciali, dichiarandosi pronti ad adottare tutte le misure collegate a una migliore informazione e a un rafforzamento delle garanzie contrattuali a favore dei propri incaricati.

Nonostante ciò, permangono preoccupazioni sui contenuti della pronuncia dell’Autorità, che dovrebbe arrivare poco prima delle festività natalizie.

IN CASO DI GIUDIZIO NEGATIVO

Una eventuale decisione in senso sfavorevole potrebbe generare conseguenze gravissime per Lyoness Italia, con tutte le possibili ricadute negative per i suoi clienti, che saranno sostanzialmente privati di un importante strumento di risparmio, e per i livelli occupazionali che la presenza dell’azienda sul territorio italiano ha garantito negli ultimi anni.

La multinazionale, infatti, nata in Austria nel 2003 e arrivata in Italia nel 2009, conta attualmente circa 80 dipendenti nella sede di Verona e 70.000 incaricati alle vendite sul territorio che incentivano la diffusione della carta cashback.

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