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Pirateria in Europa, quanto è diffusa la contraffazione? I dati dell’Euipo

Pirateria Europa

Il prezzo e la disponibilità restano i fattori principali per l’acquisto di prodotti contraffatti e per la pirateria digitale in Europa, ma anche l’influenza sociale e dei coetanei è sempre più importante

Oltre la metà (52 %) dei giovani intervistati dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha acquistato online almeno un prodotto contraffatto nell’ultimo anno, intenzionalmente o accidentalmente, e un terzo (33 %) ha effettuato l’accesso a contenuti illegali online. Secondo i dati dell’ente comunitario, sono ancora una volta i giovani che si lasciano sedurre più facilmente dalla contraffazione, permettendo alla pirateria di diffondersi in Europa.

LA PIRATERIA IN EUROPA RIGUARDA SOPRATTUTTO  GIOVANI

L’indagine esamina i due aspetti delle violazioni della proprietà intellettuale: le tendenze tra i giovani nell’acquisto di prodotti contraffatti e nell’accesso a contenuti piratati, a partire dal 2016. In linea con il contesto post-pandemia, la nuova indagine ha confermato che il 37 % dei giovani ha acquistato intenzionalmente uno o più prodotti contraffatti, il che rappresenta un aumento significativo rispetto ai risultati precedenti (14 % nel 2019). La cifra varia notevolmente da un paese all’altro: la percentuale più alta si registra in Grecia (62 %) e la più bassa nella Repubblica Ceca (24 %).

I PRODOTTI PIU’ PIRATATI

I prodotti contraffatti che i giovani acquistano intenzionalmente più spesso sono abbigliamento e accessori (17 %), seguiti da calzature (14 %), dispositivi elettronici (13 %) e prodotti per l’igiene, cosmetici, prodotti per la cura della persona e profumi (12 %). Ma i giovani acquistano prodotti contraffatti anche a causa di indicazioni fuorvianti: l’acquisto non intenzionale di prodotti contraffatti si attesta altresì al 37 %, e gli intervistati hanno dichiarato di avere difficoltà a distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti. Il 48 % non aveva acquistato tali prodotti o non era certo di averli acquistati o meno.

Per quanto riguarda i contenuti digitali, l’accesso da fonti legali sta guadagnando terreno tra le generazioni più giovani. Il 60 % afferma di non aver utilizzato, riprodotto, scaricato o fruito in streaming di contenuti da fonti illegali nell’ultimo anno rispetto al 51 % nel 2019 e al 40 % nel 2016, confermando così la tendenza in atto.

PIRATERIA INTENZIONALE E ACCIDENTALE

Tuttavia, la pirateria intenzionale rimane stabile, con il 21 % dei giovani consumatori (uno su cinque) che ammette di aver effettuato l’accesso a contenuti piratati consapevolmente negli ultimi 12 mesi. Una percentuale significativa di giovani è stata indotta ad accedere a contenuti piratati da indicazioni fuorvianti. Il 12 % ha effettuato l’accesso a contenuti illegali accidentalmente e il 7 % non sa se lo abbia fatto. Il principale tipo di contenuti piratati era costituito da film (61 %) e serie televisive (52 %), seguiti da musica (36 %), utilizzando principalmente siti web, app e canali di social media dedicati.

Mentre il prezzo e la disponibilità continuano a essere le ragioni principali per cui si acquistano prodotti contraffatti e si accede a contenuti piratati intenzionalmente, le influenze sociali, come il comportamento di familiari, amici o persone di propria conoscenza, stanno guadagnando terreno in modo significativo.

Tra gli altri fattori si annoverano il disinteresse riguardo alla legittimità o meno del prodotto (o della fonte del contenuto), la mancata percezione di qualsivoglia differenza tra i prodotti originali e quelli contraffatti nonché la facilità di reperire od ordinare prodotti contraffatti online. Un intervistato su 10 ha fatto riferimento a consigli da parte di influencer o persone famose.

Sia per i prodotti che per i contenuti digitali, i giovani hanno indicato i rischi personali di frode informatica e le minacce informatiche come fattori importanti in grado di frenare i loro comportamenti. Inoltre, attualmente i giovani intervistati menzionano più spesso una migliore comprensione dell’impatto negativo sull’ambiente o sulla società.

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