A Capodanno moltissimi italiani, in regola col vaccino, potrebbero trovarsi col Super Green Pass scaduto. Ecco i possibili esodati dall’accorciamento del certificato verde
Sul tavolo del Comitato tecnico scientifico c’è un pallottoliere: non segna né il numero dei tamponi, né dei casi giornalieri. Ma gli italiani che potrebbero perdere il Super Green Pass se la validità del certificato di presunta immunità fosse nuovamente accorciata. In merito si parla di ridurla da 9 a sei mesi. Qualche mese fa era stata riportata a 9, dopo che in estate era stata allungata a 12.
Il nuovo intervento vorrebbe contestualmente dire obbligo di due richiami l’anno per chi vuole mantenerlo attivo e non trovarselo scaduto. Insomma, chi non è in regola con le dosi (non si può chiamarli No Vax) ripiomberebbe in semi-lockdown: niente più bar, ristoranti al chiuso, cinema, stadi, teatri… E se passasse l’ipotesi, già ventilata, di estendere il Super Green Pass anche a mezzi pubblici e lavoro, di fatto si starebbe a casa finché non viene somministrata la terza dose. E così già sarebbe per sanitari, forze dell’ordine, insegnanti e personale della scuola che già oggi, per accedere al luogo di lavoro, devono mostrare il Super Green Pass.
C’è però un problema: chi è partito in ritardo, anche accorciando a 4 mesi il periodo tra la seconda e la terza dose, rischia di non essere mai in regola. E poi ci sono coloro che, partiti puntuali, riceveranno la somministrazione della terza dose in ritardo. Non sono pochi gli over 60 con vaccinazione a marzo anziché a gennaio: l’apertura alle prenotazioni prioritarie ai bambini ha portato molti hub a dover scegliere chi far passare per primi.
I conti li ha fatti Paolo Russo, su La Stampa: “Ieri gli italiani che hanno mostrato il braccio per fare il booster erano 15 milioni e 372mila. Al 30 giugno, quindi sei mesi fa, si erano vaccinati con due dosi in 18milioni, tolti quelli che la terza dose l’hanno già fatta ne restano 3milioni e 372mila. Tolto qualche under 18 che non è tenuto a mostrare il Green Pass si arriva appunto ai tre milioni di esodati in attesa di una sanatoria se, come appare sempre più probabile, il Consiglio dei ministri di giovedì deciderà di abbassare a sei mesi la durata del Green Pass”.