Stabilito il calendario delle audizioni in commissione Bilancio per la manovra economica: sindacati e Confindustria…
Quei 7 decreti che rischiano di ingolfare il Parlamento
Solito sprint autunnale per approvare la manovra entro il 31 dicembre, o scatterà la tagliola dell’esercizio provvisorio. Ma quest’anno ci sono pure 7 decreti per il PNRR, l’emergenza piromani, il caro bollette e il Covid
Il Parlamento sarà costretto a fare gli straordinari, per approvare tutto in tempo. Sono ben 7 i decreti in scadenza, una volta tanto caratterizzati realmente da necessità e urgenza, che dovrà approvare. E, nel medesimo periodo, c’è il varo della finanziaria che, si sa, non permette deroghe, perché dal primo gennaio scatterebbe altrimenti l’esercizio provvisorio che consentirebbe di dare l’ok alle sole spese ordinarie: impossibile in tempi di riforme e di PNRR.
Anzitutto, nelle aule sono attesi per la conversione in legge i decreti anti-Covid sulle discoteche (scadenza il 9.11), sull’obbligo di green pass per i lavoratori del pubblico e del privato, con scadenza il 20 novembre e sulle capienze al 100% per cinema e teatri, 50% per le discoteche, 75% per gli stadi, la cui dead line è il 7 dicembre (e attualmente è fermo in prima lettura in commissione Affari costituzionali al Senato).
Poi però ci sono pure i decreti del PNRR e altri di natura emergenziale, come il testo approvato dal governo in piena estate, il 2 settembre, per far fronte ai continui incendi boschivi, in scadenza l’8 novembre. Il giorno dopo scadrà invece decreto Infrastrutture, in discussione in prima lettura nelle commissioni Ambiente e in quella Trasporti della Camera, che come abbiamo già avuto modo di riportare introdurrà anche numerose aggiunte al Codice della Strada in materia di micromobilità elettrica (principalmente, monopattini).
A questi si aggiunge il decreto Energia approntato in tutta fretta alla fine dell’estate per disinnescare il caro bollette : è in discussione in prima lettura in commissione Industria al Senato e scade il 26 novembre. Infine, tre giorni dopo, ovvero il 29 novembre, scadrà il decreto Giustizia sui modi per acquisire i tabulati telefonici e che proroga la raccolta firme per i referendum.