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Rottamazione ter e saldo e stralcio, i nuovi termini per le scadenze

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La Legge di conversione del Decreto Sostegni-ter ha previsto la riammissione ai benefici della Rottamazione-ter e del Saldo e stralcio per i contribuenti che non hanno sono riusciti a corrispondere, entro lo scorso 9 dicembre 2021, le rate in scadenza negli anni 2020 e 2021

Nove maggio 2022, è questa la data ultima per pagare le rate del 2020 di rottamazione ter e saldo e stralcio, secondo quanto ha comunicato l’Agenzia delle entrate-Riscossione attraverso nuove Faq sulla legge di conversione del Sostegni-ter. La legge, infatti, come vi avevamo già annunciato, ha fissato nuovi termini per considerare tempestivo il pagamento delle rate in scadenza negli anni 2020 e 2021 e per quelle del 2022. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del Sostegni ter, infatti, diventa operativa la modifica introdotta dal Parlamento che riapre i termini delle rate.

ROTTAMAZIONE TER E SALDO E STRALCIO, LE DATE DA TENERE A MENTE

La Legge di conversione del Decreto Sostegni-ter ha previsto la riammissione ai benefici della Rottamazione-ter e del Saldo e stralcio per i contribuenti che non hanno sono riusciti a corrispondere, entro lo scorso 9 dicembre 2021, le rate in scadenza negli anni 2020 e 2021. Per la Rottamazione-ter è stato stabilito che, per le rate in scadenza nel 2022, il pagamento è considerato tempestivo se effettuato integralmente entro il 30 novembre 2022.

A essere riammessi ai benefici della rottamazione ter e del saldo e stralcio sono oltre 530mila contribuenti decaduti per il mancato pagamento, entro il termine del 9 dicembre scorso, delle rate originariamente in scadenza nel 2020 e nel 2021.

A livello regionale, secondo i calcoli dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, il Lazio è al primo posto con 77.719 contribuenti interessati, seguito da Campania (65.209) e Lombardia (64.752). Poi ci sono Puglia (39.565), Toscana (38.542), Sicilia (35.793), Emilia-Romagna (29.837), Calabria (29.261), Piemonte (28.459), Veneto (27.908), Sardegna (21.883), Liguria (14.200), Marche (13.987), Abruzzo (13.951), Umbria (10.306), Friuli-Venezia Giulia (6.849), Basilicata (6.550), Trentino Alto-Adige (3.391), Molise (3.046) e infine la Valle D’Aosta con 1.047 contribuenti.

La legge di conversione, inoltre, ha stabilito l’estinzione delle procedure esecutive eventualmente avviate in seguito al mancato, parziale o ritardato pagamento, entro il 9 dicembre 2021, delle rate in scadenza negli anni 2020 e 2021.

In parole povere, mediante questa ultima modifica, si possono mantenere i benefici se il versamento delle rate viene effettuato entro il 30 aprile per le rate originariamente in scadenza nel 2020; entro il 31 luglio per le rate del 2021; ed entro il 30 novembre per quelle del 2022.

Considerando i 5 giorni di tolleranza e quelli festivi, da non considerare nel computo, il primo termine del 30 aprile slitta al 9 maggio. I 5 giorni di tolleranza, spiega l’Agenzia, valgono anche per le altre scadenze: il 31 luglio slitta all’8 agosto 2022, il 30 novembre al 5 dicembre 2022. In caso di versamenti oltre i termini previsti o per importi parziali, però, verranno meno i benefici della misura agevolata e i pagamenti già effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

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