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Vaccini, Gimbe bacchetta Figliuolo: “500mila dosi al dì miraggio”

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L’obiettivo del generale Figliuolo è mezzo milione di vaccini al giorno, ma la strada per Gimbe resta tutta in salita, soprattutto in alcune Regioni…

 

Il piano del commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo di questo passo rischia di restare lettera morta, nonostante dopo Pasqua si attendesse uno scatto da centometristi. Le 500mila somministrazioni al giorno di vaccini in Italia «per ora restano un miraggio», o almeno lo sostiene la Fondazione Gimbe, secondo cui è «in grave ritardo la protezione di anziani e fragili: il ciclo vaccinale è completo solo per il 36,8% degli over 80 e per il 2,2% della fascia 70-79 anni. Per il piano Figliuolo la prova del fuoco di aprile resa ancora più ardua dall’affaire AstraZeneca».

LA CLASSIFICA DI GIMBE

La percentuale di popolazione della Sardegna che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 4,7% e così l’Isola resta ultima fra le regioni, insieme alla Campania, nella classifica stilata dalla Fondazione Gimbe. La media italiana è 6% ma ci sono 10 regioni e le due province autonome di Bolzano e Trento che fanno meglio.

Gli uffici della Regione fanno invece sapere che migliora la situazione in Piemonte, dove sono 21.974 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate. A 5.474 è stata somministrata la seconda dose, 11.848 gli over80 e 5.019 i settantenni (di cui 2.017 vaccinati dai propri medici di famiglia). Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 935.899 dosi (di cui 334.889 come seconde), corrispondenti al 75,5% di 1.239.440 finora disponibili per il Piemonte. Oggi sono partite le preadesioni per la fascia 60-69 anni attraverso il portale www.ilpiemontetivaccina.it.

FIGLIUOLO: PIANO NON CAMBIA

Sulla ripresa del piano vaccinale italiano e il raggiungimento del mezzo milione di dosi al giorno pesa l’incognita AstraZeneca. «Il piano non cambia, a fine mese dobbiamo arrivare a 500mila dosi giornaliere. Da oggi l’inoculazione del vaccino AstraZeneca è aperta alla platea dei 60-79 anni, mentre gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose, riceveranno anche la seconda». Così il generale Francesco Paolo Figliuolo, parlando degli ultimi sviluppi sulla somministrazione del vaccino anglo-svedese. «L’Ema – ha sottolineato il generale – ha detto che AstraZeneca è un vaccino sicuro e spero che la vicenda si concluda così».

LE REGIONI ALLE PRESE COI VACCINI IN FABBRICA

Ma intanto dai territori arriva la richiesta di fare chiarezza sulla fascia d’età a partire dalla quale si può vaccinare nei luoghi di lavoro e fissare numero di vaccinandi e settori produttivi a maggior rischio su cui intervenire. Queste le richieste al Governo, «imprescindibili», inserite nel via libera unanime ma appunto condizionato arrivato ieri dai tecnici delle Regioni sulle “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”. Il documento – messo a punto dalle stesse Regioni, dai ministeri della Salute e del Lavoro, dal Commissario straordinario e dall’Inail – sarà esaminato giovedì 8 aprile alle 14 dalla Conferenza delle Regioni.

 

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