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Vaccino anti Covid, sanità e crisi di governo. Cosa pensano gli italiani nei dati Radar Swg

Crisi Governo

Il 47% degli italiani è pronto a vaccinarsi nonostante sia opinione diffusa la mancanza di informazioni su sicurezza e tempi di somministrazione del vaccino anti Covid. Gli intervistati non intravedono una crisi di governo a breve e Conte mantiene un discreto consenso. Tutti i dati raccolti da Swg nella settimana 14-20 dicembre

Nella settimana dal 14 al 20 dicembre, Swg ha chiesto agli italiani cosa pensano dell’avvio delle vaccinazioni anti Covid, della gestione del piano di immunizzazione previsto dall’esceutivo, del Sistema Sanitario Nazionale, ma anche come e se vedono all’orizzonte una crisi di governo, un rimpasto e come viene percepito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’INIZIO DELLE VACCINAZIONI

Secondo i dati raccolti, l’idea dell’organizzazione delle vaccinazioni utilizzando i gazebo a forma di primula è stata apprezzata da una larga parte dell’opinione pubblica nazionale (63%).

Il 47% si è detto pronto a vaccinarsi, ma tra questi il 68% lo farebbe subito mentre il 32% vorrebbe prima vedere come reagisce il vaccino sugli altri.

Il senso di confusione e incertezza genera malumore e rimane piuttosto elevata la quota di cittadini che propenderebbe per non vaccinarsi, il 34%.

Il 57% degli intervistati ritiene che chi rifiuta di vaccinarsi debba subire misure restrittive (divieti di spostamento, limitazioni della fruizione di servizi) e si divide a metà sulla proposta che prevede eventuali spese mediche in caso di contagio per chi non si sottoponesse al vaccino.

LE PERPLESSITÀ SULLA GESTIONE DA PARTE DEL GOVERNO

Sono tuttavia diffuse perplessità su come il Governo sta gestendo il piano dell’immunizzazione. Metà dei rispondenti esprime posizioni critiche al riguardo, motivate principalmente da una mancanza di informazioni certe, sia sulla sicurezza del vaccino, sia sui tempi di somministrazione all’intera popolazione.

IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Dopo la prima ondata del Covid-19 in primavera, gli italiani avevano valutato molto positivamente la performance dei servizi sanitari, ma ora i giudizi risultano decisamente più freddi. La sensazione del peggioramento si concentra soprattutto sul piano strutturale del servizio: la carenza di personale sanitario (34%) e la scarsa capillarità delle strutture sul territorio. Ma cala sensibilmente anche la valutazione dei medici di famiglia, ora appena sulla sufficienza.

Più in generale, la criticità dei servizi sanitari viene individuata negli eccessivi tempi di attesa, ma anche nella qualità delle strutture, il tutto dovuto ai troppi tagli alla spesa sanitaria (47%). Viene ampiamente apprezzata, invece, la competenza dei medici.

Ad ogni modo, pochi mettono in discussione il modello sanitario italiano (24%), quando messo al confronto con quello americano.

IL FUTURO DEL GOVERNO

È in corso un acceso dibattito tra le forze politiche sulle sorti del Governo Conte, ma cosa ne pensano gli italiani? Pochi credono a una crisi imminente – solo il 21% di cui il 46% è tra gli elettori della Lega – ma non sono molti nemmeno quelli che prevedono che l’attuale esecutivo arrivi fino in fondo alla legislatura (41%) e per il 27% il governo Conte arriverà a fine legislatura. Si rilevano forti dubbi anche tra l’elettorato delle liste della maggioranza.

Viene quindi percepita una certa fragilità della compagine guidata da Conte, ma l’eventualità di un rimpasto viene considerata una soluzione valida soltanto da un terzo degli italiani (per lo più elettori della Lega e di Fratelli d’Italia), gli altri sono contrari (43%) o non hanno le idee chiare al proposito (26%).

In ogni caso, il Presidente del Consiglio gode ancora di una stima piuttosto diffusa, soprattutto in qualità di buon mediatore e come figura adatta alla particolare fase che stiamo attraversando, quindi non è detto che sia l’uomo per tutte le stagioni.

Come alternativa, in questo momento, l’unico a essere più gradito come premier, anche se senza un consenso molto ampio (26%), sarebbe Mario Draghi, soprattutto tra gli elettori del Pd.

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