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Viaggiare in autobus? Una sicurezza secondo un rapporto del Polimi

Appena sei incidenti su mille, tra quelli che provocano feriti, coinvolgono un autobus turistico. E nella metà dei casi la dinamica vede l’autobus incolpevole. Il nemico numero uno? La nebbia. Ecco quello che è emerso dallo studio realizzato dal Laboratorio di Politica dei Trasporti del Politecnico di Milano

Il Laboratorio di Politica dei Trasporti del Politecnico di Milano ha realizzato il primo studio in Italia sul mercato delle autolinee a lunga percorrenza dalla liberalizzazione a oggi, con un focus sulla sicurezza rispetto agli incidenti stradali.

LO STUDIO DEL POLIMI

Lo studio non si limita a tratteggiare trend e statistiche relative all’incidentalità, ma fornisce anche un’accurata fotografia di un settore che, dalla liberalizzazione del 2014 ad oggi, «è cresciuto molto. Pochissime aziende storiche hanno ridotto l’offerta, nonostante l’espansione di FlixBus», si legge nella ricerca. I prezzi figurano in leggera crescita. Tra 2011 e 2017, «il fatturato complessivo è cresciuto in maniera significativa, ma nel frattempo si sono ridotti risultati operativi e utili. Un dato che testimonia come la concorrenza sia reale».

RIGUARDO LA SICUREZZA

Venendo al tema della sicurezza, come anticipato in apertura, «la media annuale del numero di incidenti con feriti che vede coinvolti autobus in servizio extraurbano rispetto al numero totale di incidenti con feriti è di 6 su 1.000. In 3 casi su 1.000 l’autobus risulta incolpevole». Le principali cause? Eccesso di velocità e sbandamento. E la nebbia si conferma la condizione atmosferica più sfidante per chi si trova alla guida di un mezzo pesante. Ma come cercare di prevenire gli incidenti dipendenti dal fattore umano? «Attraverso il monitoraggio delle condizioni dei percorsi e la garanzia di un supporto ai conducenti da una centrale operativa – conclude lo studio -. Importante è garantire agli autisti adeguate pause dalla guida in termini di frequenza e durata in relazione anche alle condizioni esterne (traffico, notte)».

IL CONVEGNO “AUTOBUS, STRATEGIE E INVESTIMENTI PER VIAGGIARE SICURI”

Si è tenuto lo scorso 18 giugno presso il Talent Garden di via Calabiana, a Milano, il convegno “Autobus, strategie e investimenti per viaggiare sicuri”, durante il quale il professor Paolo Beria del Politecnico di Milano ha presentato lo studio.

IACONDI (FLIXBUS): “INVESTIRE IN SICUREZZA E INFRASTRUTTURE”

In seguito alla presentazione dello studio, una tavola rotonda ha visto gli interventi dei principali stakeholder del settore. «La ricerca del TRASPOL del Politecnico di Milano ha ricordato come investimenti in innovazione tecnologica, formazione e controlli siano fondamentali per la sicurezza – così Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia -. Ed è proprio intorno a questi pilastri che in oltre sei anni di lavoro abbiamo sviluppato il nostro FlixSafety Concept che guarda, contemporaneamente, ai nostri autisti e ai passeggeri, per la sicurezza complessiva del viaggio in bus. Se noi, come aziende, investiamo e continueremo a investire quotidianamente in sicurezza, ci aspettiamo che altrettanto si faccia sulle infrastrutture dove ogni giorno sostano e circolano i nostri mezzi trasportando milioni di passeggeri. Su questo fronte ancora tanto deve essere fatto».

VINELLA (ANAV): “AUTOBUS SICURO, ECOLOGICO ED ECONOMICO”

Il presidente di ANAV Giuseppe Vinella ha affermato: «L’autobus è un mezzo di trasporto sicuro, oltre che ecologico, economico, flessibile e confortevole, e i risultati dello studio ne costituiscono l’ennesima conferma. L’autobus offre una soluzione di spostamento che risponde pienamente ai parametri di identificazione della mobilità sostenibile e smart che tutti gli indirizzi nazionali e internazionali di politica dei trasporti raccomandano di promuovere. Esiste però ancora un immotivato gap di percezione da parte delle Amministrazioni, soprattutto locali, che non incentivano fino in fondo questa modalità di trasporto collettivo e anzi spesso la sottopongono a misure di restrizione della circolazione e a tassazione impropria. È quindi necessario continuare a lavorare, anche nei riguardi dell’opinione pubblica, e ridurre questo gap tra percezione e realtà in quanto l’autobus rappresenta la soluzione, anziché costituire il problema».

BRUNO FRANCO (OMIO): “DARE MAGGIORE IMPORTANZA A TEMI COME LA SICUREZZA”

Filippo Bruno-Franco, Italy Country Manager della piattaforma Omio (già GoEuro), ha valorizzato l’importanza dell’innovazione per il mercato delle autolinee: «Semplificare e unificare i dati e i sistemi di prenotazione è stata la chiave fondamentale del lavoro fatto finora sull’Europa. Dare maggiore importanza a temi come la sicurezza sarà fondamentale per attrarre sempre più diversi segmenti del turismo internazionale a scoprire l’Italia. Questo comporta un lavoro approfondito: la mobilità in Italia è un complesso sistema che può essere coordinato e organizzato in tutti i suoi aspetti con un lavoro sinergico tra i diversi players».

SMURRA (SIMET): “INVESTIMENTI IN DIGITALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI VENDITA, SICUREZZA E FORMAZIONE DEL PERSONALE”

«Il mercato – ha affermato Daniele Smurra, direttore commerciale di Simet – ha avuto nell’ultimo quinquennio uno stravolgimento unico. Ha creato razionalizzazione dell’offerta, andando purtroppo a far cessare attività storiche, ma dall’altro a far aumentare i volumi di domanda in un mercato sino a poco tempo fa sconosciuto al comune cliente. Investimenti in digitalizzazione dei sistemi di vendita, in sicurezza e formazione del personale sono i temi su cui si compete oggi. Sulla sicurezza, l’Ue chiede di immettere ulteriori sistemi entro il 2022: assistenza alla velocità, alla frenata, alla collisione dei pedoni, e diversi altri. Per ciò che ci riguarda, i sistemi di frenata e manovra assistita, in tema di ‘angoli ciechi’, già adesso ci permettono di evitare collisioni per lo spostamento di autobus di almeno 12,5 m. Ma sulla sicurezza, investimenti e strategie devono continuare ad essere una costante».

MASTRANTONI (ADUC): IMPORTANTE ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA

Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell’ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), si è soffermato sull’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza a bordo: «Spesso la norma è ignorata, perché intesa come semplice invito, poiché non si aggiunge la notizia della sanzione che, in caso di inottemperanza, può arrivare a 323 euro per passeggero. Sarebbe interessante conoscere quali e quanti controlli sono stati effettuati dalle forze di polizia e il numero e l’entità delle sanzioni irrogate».

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