Il 6 agosto 2025, la Camera dei deputati ha esaminato il progetto di legge A.C. 1928 e abb.-A, che conferisce una delega al Governo per l’organizzazione, la realizzazione, lo sviluppo e il potenziamento dei centri di elaborazione dati nel contesto nazionale.
Un’analisi degli effetti finanziari, curata dal Servizio Bilancio dello Stato, accompagna il testo unificato, derivato dall’unificazione di diverse proposte parlamentari, evidenziando gli elementi principali e le possibili implicazioni di natura economica e amministrativa.
Il provvedimento mira a favorire la crescita del sistema produttivo digitale italiano e lo sviluppo tecnologico, promuovendo investimenti pubblici e privati volti all’innovazione tecnologica nei centri di elaborazione dati. Tra le finalità rientrano la definizione di una normativa generale che disciplini l’organizzazione, la realizzazione e il potenziamento di tali centri, con particolare attenzione all’approvvigionamento energetico sostenibile, circolare e costante, nel rispetto dei principi costituzionali e delle normative europee e internazionali.
La delega al Governo include criteri direttivi chiari, quali la semplificazione delle procedure amministrative per i nuovi progetti, la qualificazione dei progetti come di pubblica utilità con iter ambientali semplificati, e la promozione del riutilizzo di siti industriali dismessi. Vengono altresì previsti incentivi per l’adozione di tecnologie energetiche pulite, sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento innovativi, oltre alla promozione della sicurezza fisica e cibernetica degli impianti.
Il decreto legislativo da adottare dovrà inoltre istituire un comitato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per coordinare le procedure di realizzazione dei centri, migliorare la cooperazione tra enti regionali e locali, e promuovere iniziative formative per lo sviluppo delle competenze digitali. Saranno disciplinati anche aspetti tributari e regolatori per facilitare la trasformazione digitale e garantire la resilienza energetica e la sicurezza dei dati trattati.
Dal punto di vista finanziario, il provvedimento è accompagnato da una clausola di neutralità, che vincola l’attuazione della delega a non generare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. In caso di determinazione di oneri aggiuntivi non compensati, l’emanazione dei successivi decreti sarà subordinata alla previa individuazione delle coperture finanziarie necessarie. L’analisi evidenzia la necessità di ulteriori chiarimenti sul potenziale impatto economico, in particolare riguardo alle nuove funzioni amministrative, agli incentivi previsti e agli investimenti nella formazione e nelle infrastrutture energetiche.
Il decreto legislativo dovrà essere adottato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge delega, con il coinvolgimento di vari Ministeri e il parere della Conferenza Unificata, e corredato di relazione tecnica trasmessa alle Camere per i relativi pareri parlamentari.