Il 3 ottobre 2025 è stato pubblicato il decreto-legge n. 145/2025, recante misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). Il provvedimento prevede la proroga nell’esercizio delle funzioni degli attuali componenti dell’Autorità — limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti — fino alla nomina dei nuovi membri e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2025.
Un dossier tecnico, curato dal Servizio Studi e identificato come Dossier n. 234, offre un’analisi approfondita degli aspetti di legittimità costituzionale connessi alla proroga, evidenziando le ragioni che hanno portato all’intervento legislativo e i limiti operativi imposti ai componenti prorogati. Il dossier ricostruisce il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento — in particolare il parere del Consiglio di Stato n. 5388/2010 — dal quale deriva l’operatività, in via interpretativa, di una prorogatio limitata nel tempo (sessanta giorni) e circoscritta alla sola gestione degli atti ordinari e urgenti. Il decreto estende tale regime fino alla data ultima indicata, motivandone la necessità con l’esigenza di evitare l’interruzione delle funzioni essenziali dell’Autorità.
Dal punto di vista sostanziale, il provvedimento non introduce nuove competenze per l’ARERA né amplia i poteri ordinari degli organi in carica: la proroga è intesa esclusivamente come misura ordinatoria e di continuità operativa, con l’espresso divieto di adottare atti che escano dal perimetro della ordinaria amministrazione e degli adempimenti urgenti. Il Dossier sottolinea che l’ARERA conta cinque componenti, compreso il presidente, nominati con DPR 9 agosto 2018 per un mandato di sette anni, non rinnovabile; la norma mira quindi soltanto a garantire il regolare funzionamento fino all’insediamento dei nuovi componenti.
Sul piano finanziario la relazione tecnica e la verifica del Servizio Bilancio dello Stato rilevano che la misura non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica: il funzionamento dell’Autorità continua ad essere coperto, come previsto, attraverso contributi a carico dei soggetti esercenti i servizi soggetti alla regolazione. La documentazione di verifica delle quantificazioni conferma l’assenza di impatti significativi sulle finanze statali e prende atto della fonte di finanziamento ordinaria dell’ente.
Il provvedimento è stato assegnato alle Commissioni competenti (VIII Ambiente e X Attività produttive) per il corso dell’iter di conversione in legge; il dossier e la verifica tecnica forniscono agli organi parlamentari elementi utili per l’esame della compatibilità costituzionale e della correttezza delle quantificazioni. Tra gli elementi richiamati figurano le ragioni di urgenza — evitate interruzioni dei servizi regolati e garanzia della continuità amministrativa — e il richiamo alla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di ordinamento amministrativo, evidenziato nel quadro giuridico illustrato dal Servizio Studi.