Approvata in via definitiva al Senato la riforma della Giustizia che introduce la separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri. Il testo, fortemente voluto dal governo Meloni e dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, segna un punto di svolta nel sistema giudiziario italiano. Ora la parola passa ai cittadini, chiamati a pronunciarsi con il referendum confermativo previsto per la prossima primavera.
Un dossier redatto dal Servizio Studi di Camera e Senato illustra le novità contenute nel disegno di legge costituzionale che ha passato tutt’e quattro le letture in Parlamento senza subire modifiche.
Il testo descrive nel dettaglio le modifiche agli articoli della Costituzione interessati dalla riforma, in particolare quelli relativi alla separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri e alla creazione di organi di autogoverno distinti. Vengono poi spiegate le disposizioni transitorie necessarie per l’attuazione delle nuove norme.
Il dossier include anche appendici che ricostruiscono il dibattito storico in Assemblea Costituente, il percorso parlamentare nelle legislature precedenti e un confronto con l’organizzazione della magistratura in altri Paesi europei.
