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AgCom e Privacy, il totonomine surriscalda i palazzi romani

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Lega decisa a garantirsi la guida dell’Autorità di garanzie per le comunicazioni, i grillini vogliono scegliere il Garante della Privacy

L’obiettivo è quello di arrivare alle nomine dei presidenti e dei componenti della nuova giunta dell’Autorità per le comunicazione e del Garante della Privacy entro una decina di giorni. La Repubblica sottolinea che per il “19 luglio è già calendarizzata alla Camera la votazione per la Privacy. E quel giorno si proverà a chiudere la pratica anche” per l’Agcom alla guida della quale rimane in pole il nome di Vincenzo Zeno Zencovich. Mentre parrebbe esserci un testa a testa tra Guido Scorza e Oreste Pollicino per l’altra Authority, secondo Repubblica.

BILANCIARE LE SPINTE DI LEGA E 5 STELLE

disinformazione online“Il mandato del Garante della Privacy è scaduto il 18 giugno, quello dell’Autorità terminerà il 24 luglio”, ricorda il quotidiano romano. Secondo Mf-Milano Finanza “la maggioranza ha scelto di aspettare la seconda scadenza per bilanciare le spinte di Lega e 5 Stelle, con la prima decisa a garantirsi la guida dell’Autorità di garanzie per le comunicazioni e i grillini che vogliono scegliere il Garante della Privacy, dopo che l’attuale, Antello Soru, ex deputato Pd, ha multato la Piattaforma Rousseau perché non garantirebbe la segretezza del voto degli iscritti”.

POLLICINO E I RAPPORTI CON FACEBOOK: “NON SONO COINVOLTO”

È finito tra le polemiche, invece, il nome di Pollicino per i rapporti con Facebook, svelati da un articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corsera. Quotidiano che ha pubblicato una lettera dello stesso Pollicino: “Studio e insegno il diritto costituzionale e il diritto dei media da molti anni e, come molti miei colleghi ho in passato svolto anche, sia pure saltuariamente, la professione di avvocato. In questa veste, sono stato coinvolto nella difesa di Facebook, in un solo procedimento che riguardava questioni di proprietà intellettuale iniziato nel 2013 e che non mi vede minimamente più coinvolto nella difesa di Facebook in nessun modo, né in questa, né in alcuna ulteriore attività di consulenza nei confronti dello stesso Facebook, non esercitando oggi tra l’altro, la professione di avvocato”, ha precisato il professore. Aggiungendo: “L’articolo fa una grave e allusiva confusione tra tale episodica attività di consulenza e il mio ruolo di studioso di diritto costituzionale e del diritto dei media che si è sempre speso con obiettività e indipendenza”.

CHI SONO I NOMI IN LIZZA

Per quanto riguarda i nomi dei papabili alla guida delle due Authority c’è ancora confusione: “Il professor Zeno Zencovich, docente di diritto comparato a Roma Tre, considerato vicino al centrodestra sembra in lizza per entrambe le autorità, come anche Vito Cozzoli, già capo di Gabinetto del Mise allontanato da Carlo Calenda, ma poi rimesso in posta da Luigi di Maio”, scrive Mf-Milano Finanza. “Ma si fanno anche i nomi di Guido Scorza, esperto di Palazzo Chigi sui temi del digitale, Roberto Chieppa, segretario generale della Presidenza del Consiglio, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo in Agcom”. Lo stesso quotidiano evidenzia come – se per il board dell’Agcom non siano stati chiesti invii preventivi di curricula – “oltre duecento esperti si sono proposti per i quattro posti in ballo alla Privacy, si va dal magistrato Luca Palamara (che ora però ha ben altre preoccupazioni che farsi eleggere in un’autorità di garanzia) e Stefano Aterno (che ha difeso la Casaleggio Associati contro la multa del Garante per la vulnerabilità della piattaforma Rosseau), all’ex parlamentare di Scelta Civica Stefano Quintarelli. Ma ci sono anche fior di esperti indipendenti come Giuseppe Busia (attuale segretario generale dell’Autorità della Privacy) o come l’avvocato Antonio Ciccia Messina, uno dei punti di rifermento della materia per le aziende”.

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