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Al congresso di Forza Italia si scrive Tajani ma si legge Moratti (con vista Bruxelles)

Tajani Elkann

Letizia Moratti la novità del nuovo corso di Forza Italia, si candiderà alle Europee

Al congresso di Forza Italia, il primo senza Silvio Berlusconi, i riflettori di rito sono puntati su Antonio Tajani e sulla sua elezione e conferma alla guida del partito. Sono stati mesi complicati per gli azzurri e in tanti scommettevano in una loro implosione, anche con riferimento alle ruggini con Licia Ronzulli e alle intenzioni di Marta Fascina.

Invece tutti i big e gli alti dirigenti di Forza Italia si sono riuniti e uniti intorno al suo ‘nuovo’ leader, che adesso potrà contare anche sulla legittimazione del voto congressuale, e ambiscono alle prossime elezioni Europee non solo a superare la doppia cifra ma anche gli alleati/competitor della Lega di Salvini. Una stagione, quindi, di rinnovata centralità e attrattività, come dimostrano le numerose new entry di questi mesi, tra parlamentari (da ultimo l’ex grillino campano Raffaele De Rosa), amministratori locali e società civile.

LETIZIA MORATTI E’ LA NOVITA’ DEL NUOVO CORSO DI FORZA ITALIA

L’ingresso, o meglio un sostanziale ritorno, che ha dato però la scossa a tutto il partito, per vari motivi, è senza dubbio quello di Letizia Moratti. Lo scorso ottobre, dopo aver abbandonato qualsiasi velleità con i litigiosi leader del Terzo polo, ha assunto la guida della Consulta nazionale di Forza Italia. Una figura di assoluto rilievo nel panorama politico, con maggior riguardo agli ambienti imprenditoriali e industriali, del centro nord e della Lombardia in particolare, un’esperienza consolidata a livello di governo e amministrativo e con un trasversalismo nei rapporti e una spruzzata di laicità e di sociale da sempre ostentati e rivendicati.

Moratti non starà a guardare dalla finestra la contesa politica delle prossime Europee. Alla fine romperà gli indugi e si candiderà. E’ quanto emerge anche dai retroscena odierni che anche lei stessa ha alimentato negli ultimi giorni, caratterizzati da un particolare dinamismo sui giornali. Basti pensare che nell’ultima settimana ha rilasciato quattro interviste: al Corriere della Sera, a La Stampa, a La Verità e al Sole24Ore. Ed è interessante leggere alcuni suoi passaggi, che vertono proprio sui temi prettamente europei, da cui emerge il Letizia Moratti pensiero e quali potrebbero essere le sue battaglie a Bruxelles, che prenderanno spunto anche dal documento che ha presentato al Congresso di Foza Italia, una piattaforma articolata in 12 aree che si intersecano inevitabilmente tra loro (sviluppo, ambiente, istruzione, Pubblica amministrazione, solo per citarne alcuni) evidenziando opportunità ma anche criticità.

MORATTI SI CANDIDERA’ ALLE EUROPEE

Prima però, per capire quale è il clima che si respira al Palazzo dei Congressi a Roma, è interessante leggere qualche passaggio dei retroscenisti. Scrive Mario Ajello sul Messaggero: Letizia Moratti “si gode la propria ascesa nelle prime file in sala. «L’importante è che paghi», dicono di lei gli azzurri desiderosi che il partito abbia più soldi. Donna Letizia oltre che sorridente e promettente; «Sto dando il mio contributo anche economico ma la famiglia Berlusconi continuerà a sostenere Forza Italia, pur senza avere ruoli diretti». Presiede la consulta del partito la Moratti ma ieri non si faceva che dire in sala: «Si candiderà alle Europee, ormai anche lei è convinta di farlo, anche perché dobbiamo rafforzarci al Nord e non diventare per lo più un partito meridionale»”.

Paola Di Caro sul Corriere aggiunge un particolare in più: “Quanto a Letizia Moratti, appena rientrata, Tajani annuncia: «Le chiederò di correre in Europa»”.

“IN EUROPA CI VUOLE PRGMATISMO, NON L’APPROCCIO IDEOLOGICO DI TIMMERMANS”

Quanto alla sua strategia e alle politiche da portare a Bruxelles, ecco invece cosa ha dichiarato la Moratti al Sole24Ore: «Se si vuole mantenere un sistema industriale competitivo e sostenibile anche in termini di posti di lavoro dobbiamo essere pragmatici, evitare un approccio ideologico come quello portato avanti dall’ex presidente della Commissione Frans Timmermans e da Pse e Renew Europe. Qualcosa la stiamo già vedendo in questi ultimi mesi ma è ancora troppo poco».

A Moscatelli su La Stampa, il 21 febbraio, risponde così di fronte a una eventuale richiesta di candidatura: «Devo dire che diversi mondi, ovviamente a partire dal partito, me lo stanno chiedendo. Però adesso è prematuro. Siamo alla vigilia di un importante congresso ed è giusto concentrarsi su questo». Se dopo il voto di giugno ci fosse un rimpasto e le proponessero un incarico ministeriale ci penserebbe? «Ho detto che mi sembra prematuro parlare di Europee, figuriamoci di un eventuale rimpasto che non mi pare in modo più assoluto all’orizzonte. Per quanto mi riguarda io sono a disposizione del partito».

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