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Ancora un altro anno di Malagò al Coni? Ecco il ‘compromesso’ per la proroga
La proroga per il presidente del Coni Malagò dovrebbe arrivare con il decreto Milleproroghe e con il placet di Palazzo Chigi
Giovanni Malagò alla guida del Coni ancora un altro anno. E’ questa l’ipotesi che sta assumendo sempre più concretezza, dopo l’indiscrezione lanciata da Marco Antonellis sul Riformista e data per fattibile anche dal Foglio.
PER MALAGO’ SAREBBE PRONTA LA PROROGA DI UN ANNO
“Aveva chiesto la revoca dei limiti del mandato per proseguire il buon lavoro fatto al Coni – scriveva ieri Antonellis – ma dal Governo hanno glissato, facendo chiaramente intendere che c’è una fine per tutto (tranne evidentemente per Barelli, rieletto per la settima volta a capo della federazione nuoto). Ma ora, terminate anche le Paralimpiadi, per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sembra essere in arrivo una soluzione che potrebbe accontentare tutti. A Palazzo Chigi stanno studiando la proroga della presidenza di un anno grazie al decreto Milleproroghe” in arrivo nei prossimi mesi.
Ricostruzione confermata da Gianluca de Rosa sul Foglio, sottolineando che la decisione, o il compromesso, avrebbe “un effetto inatteso e dirompente. Soprattutto se si pensa al botta e risposta che a metà agosto hanno diviso il presidente del Coni dal ministro dello Sport Andrea Abodi. “Il ciclo di Malagò è al termine, dalle poltrone ci si deve anche alzare”, aveva detto il ministro. Irritando, e non poco, quell’altro: “Il ministro è stato fuori luogo. L’eventuale decisione di non cambiare la legge va contro il consenso del mondo dello sport”.
PERCHE’ QUESTO CAMBIO DI LINEA DI PALAZZO CHIGI?
La proroga di un anno – aggiungeva Antonellis sul Riformista – “consentirà a Malagò di arrivare fino alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, garantendo così anche la continuità organizzativa. Dietro le quinte si vocifera che in questo modo il Governo voglia anche evitare di metterci la faccia in caso di problemi organizzativi (c’è sempre la vicenda della pista da bob)”.
Tra l’altro, come ricostruisce poi il Foglio, il ministro Abodi “ai suoi collaboratori più stretti avrebbe assicurato di essere pronto persino alle dimissioni pur di impedire un superamento del limite dei mandati. Cos’è successo poi? Inanzitutto la proroga avrebbe il pregio di mantenere comunque il vincolo. C’è poi il fattore tempo: è rischioso eleggere un nuovo presidente a pochi mesi dai giochi invernali di Milano e Cortina?”
COSA PREVEDE LA LEGGE
La legge – continua De Rosa sul Foglio – impedisce a Malagò, giunto al suo terzo mandato, di candidarsi per un quarto giro a piazza de Bosis. Il voto del suo successore non avverrà prima di maggio 2025. Con la chiusura dei giochi di Parigi si è chiuso infatti il quadriennio olimpico che scandisce la durata del mandato dei vertici di tutte le federazioni sportive che stanno procedendo proprio in queste settimane con le elezioni dei nuovi presidenti e rappresentanti territoriali e nazionali. Sono loro i grandi elettori dei vertici Coni, e dunque per il voto del successore di Malagò è necessario aspettare loro”.
I POSSIBILI SUCCESSORI DI MALAGO’ AL CONI
Per quanto riguarda la successione, eventualmente a questo punto nel 2026, tra i nomi che circolano – secondo il Foglio – “quelli di Diego Nepi Molineris, dg di Sport e Salute, Paolo Barelli, capogruppo di FI e presidente della Fin e, per paradosso, quello di un’altra “vittima” dei limi[1]i al numero di mandati, il presidente del Veneto Luca Zaia”. Mentre per Antonellis in ballo c’è anche l’attuale presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli (molto soddisfatto dopo i successi dell’Italia alle Paralimpiadi), “una figura che metterebbe tutti d’accordo, Meloni compresa”.