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Aspi, sull’autostrada viaggeranno i dati, con la blockchain
Il sistema sarà costruito attraverso una progettualità compartecipata con Amazon AWS: Aspi sfrutterà la blockchain per rendere pubblica un’enorme mole di dati riguardante oltre 5000 componenti di rete, mantenendola costantemente aggiornata
Una rete autostradale anche per i dati. È questo il progetto alla base della innovazione digitale a 360° di Aspi (ne abbiamo parlato qui) nell’ambito del nuovo piano di trasformazione che il Gruppo ha affidato Francesco del Greco, Direttore IT e Digital transformation. Una trasformazione su più livelli voluta dall’Amministratore delegato, Roberto Tomasi, in chiave di doppia sicurezza: infrastruttura sul versante fisico e dei dati su quello virtuale.
Tra le direttrici del progetto, è stata avviata una collaborazione con Amazon AWS per l’applicazione della tecnologia blockchain così da rendere più certi e sicuri i processi ispettivi delle infrastrutture. La blockchain, finora nota soprattutto per le sue applicazioni nel settore finanziario o per certificare la filiera del food, è la tecnologia che, comunicano dal Gruppo, oggi risponde in modo naturale alle caratteristiche di trasparenza e totale impossibilità di alterazione del dato.
La blockchain consentirà quindi ad Aspi di cristallizzare le informazioni e i dati derivanti dalle ispezioni sullo stato delle opere e renderle univoche, sicure, non modificabili, trasparenti e accessibili in un registro aperto e senza un controllo “superiore” del dato immesso.
Dunque, lungo la rete autostradale di Aspi fluirà non solo il traffico, ma anche una enorme mole di dati derivante dal monitoraggio delle infrastrutture (ponti, viadotti, gallerie, cavalcavia, oltre a tutte le altre componenti della rete autostradale) che verrà fatta confluire in un unico grande database per essere immediatamente utilizzabile dalle strutture interessate per la pianificazione delle attività di manutenzione. Già oggi queste informazioni sono trasmessi in tempo reale al database AINOP, la piattaforma cloud attivata dal Mims per ricevere e tenere sotto controlli i dati delle attività di sorveglianza delle singole concessionarie.
Una filiera informatica vera e propria, peraltro già esistente e che Aspi intende integrare con il lucchetto della blockchain. Questo consentirà di memorizzare e gestire i dati con ancora maggiore efficienza, rendendoli praticamente inalterabili e inviolabili. Il sistema, come già si anticipava, sarà costruito attraverso una progettualità compartecipata con Amazon AWS: l’accesso sarà regolato attraverso un meccanismo di “permissioned blockchain” (o di fiducia reciproca tra nodi e sistemi di dati diffusi sulla rete), così da garantire la massima trasparenza nella gestione del dato.
Nel progetto si prevede poi che tutte le informazioni gestite tramite questo sistema andranno ad alimentare, oltre al cruscotto di monitoraggio, anche una blockchain pubblica (Ethereum) dove ogni utente, in maniera indipendente, potrà vedere informazioni aggregate nel momento esatto in cui il dato viene registrato a sistema (per esempio gli scostamenti fra attività pianificate e consuntivate rispetto al piano annuale, oppure il piano annuale stesso delle ispezioni).
Ma l’aspetto più interessante del progetto riguarda il fatto che le possibilità di utilizzo per questo tipo di tecnologie sono, a oggi, infinite, quindi, una volta “messa a terra”, l’infrastruttura, potrà essere sfruttata nei modi più disparati, si pensi per esempio alla condivisione delle informazioni con le istituzioni territoriali, ma anche alla trasparenza nei confronti di automobilisti e utenti. Il viaggio della blockchain sulle autostrade italiane può dirsi appena incominciato.