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Bankitalia teme che i sostegni alle imprese vengano tolti troppo presto

Task Force Bankitalia

Per il governatore di Bankitalia Visco “lo strumento principale che abbiamo al momento non è né monetario né fiscale: sono le vaccinazioni”

 

Un errore che, per ammissione della stessa Bakitalia, abbiamo fatto spesso in passato riguarda aver dato aiuti al nostro tessuto economico per superare le varie crisi economiche che però sono stati tolti troppo presto dai nostri governanti, spaventati dal debito pubblico che andava ingrossandosi. Molti governi hanno così sprecato fiumi di soldi pubblici per aiuti che hanno lasciato imprenditori e imprese a metà del guado, senza riuscire a tirarli fuori dal pantano, per paura di troike e periodi di austerità imposti da Bruxelles.

Bankitalia
Ignazio Visco

Non dovremo commettere nuovamente lo stesso errore con la crisi economica che seguirà quella sanitaria. Lo chiede a gran voce il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un’intervista pubblicata sul sito del Financial Times: “Non dobbiamo sprecare quello che abbiamo fatto l’anno scorso: una delle principali lezioni dalle crisi passate è che dobbiamo stare molto attenti a non rimuovere le misure di sostegno troppo presto”. Così il numero 1 di Bankitalia. “La campagna di vaccinazione ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel, ma non possiamo sbagliare”, ha ribadito. Rispetto al pacchetto di misure negli Stati Uniti per fronteggiare la crisi, “il piano Next Generation dell’Unione europea ha una natura completamente diversa perché, sebbene di dimensioni inferiori, sarà principalmente costituito da investimenti infrastrutturali”, ha spiegato Visco.

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“Questa scelta è anche dovuta al fatto, solitamente trascurato da molti commentatori, che pacchetti di aiuti molto ampi sono stati implementati in Europa, e sono tuttora operativi, a livello di governi nazionali”, ha spiegato. Il “ritmo irregolare” con cui i Paesi vaccinano la popolazione contro il Covid-19 “è la più grande minaccia per una ripresa economica globale”, ha detto. “Lo strumento principale che abbiamo al momento non è né monetario né fiscale, sono le vaccinazioni”, ha spiegato aggiungendo come sia necessario “mantenere una stretta cooperazione internazionale all’interno del G20 per evitare che le diverse fasi della campagna di vaccinazione nei vari Paesi si traducano in eccessive divergenze delle rispettive economie”.

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