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Barelli, Colucci e non solo: i possibili nomi di viceministri e sottosegretari del Governo Meloni

Meloni Coldiretti

Sono più di 30 i posti di sottogoverno che, secondo i programmi, verranno assegnati in un Cdm nel prossimo fine settimana

Completare la squadra di governo entro il fine settimana: questa la road map della maggioranza che non può perdere tempo, per far partire il prima possibile il lavoro parlamentare e dell’esecutivo. Le trattative dei prossimi giorni, però, non si annunciano prive di qualche prova di forza, una partita intrecciata con quella per le presidenze delle Commissioni, dove entrano in campo anche le opposizioni, con M5S e Terzo polo che si contendono la Vigilanza Rai e il Pd che punta al Copasir. Giorgia Meloni deve anche definire il team di fedelissimi che la affiancherà a Palazzo Chigi: Giovanna Ianniello, sua storica portavoce, potrebbe diventare consigliere per la comunicazione, figura presente anche nella struttura del Quirinale; si parla di Carlo Deodato (attuale responsabile legislativo) come segretario generale al posto di Roberto Chieppa e dell’arrivo di Francesca Quadri a capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi. Giovanbattista Fazzolari, braccio destro della leader di FdI, potrebbe diventare, tra le diverse ipotesi, sottosegretario all’Attuazione del programma o altrimenti ricevere le deleghe ai Servizi segreti.

Sono più di 30 i posti di sottogoverno che, secondo i programmi, verranno assegnati in un Cdm nel prossimo fine settimana. FI e Lega dovrebbero averne una decina a testa, il resto spetterà a FdI, a parte tre poltrone destinate a Noi moderati, che non ha trovato spazio fra i 24 Ministri: una sarà per Alessandro Colucci, che potrebbe essere uno dei tre sottosegretari all’Economia, assieme al leghista Federico Freni e a un esponente di FI, come Sestino Giacomoni rimasto fuori dal Parlamento; scontata la scelta di Maurizio Leo, responsabile economico di FdI, come viceministro. Per quanto riguarda le Commissioni Bilancio, da subito cruciali con la manovra che incalza, quella del Senato dovrebbe essere presieduta da un azzurro, e si parla di Dario Damiani, quella della Camera da un deputato di FdI e molti pensano a Giulio Tremonti, ma non si escludono soluzioni diverse, considerandolo un nome troppo divisivo. Fra la decina di caselle dei sottosegretari-viceministri che conta di occupare il partito di Silvio Berlusconi, una alla Giustizia potrebbe andare a Francesco Paolo Sisto, che è anche in lizza per la vicepresidenza del Csm. Il Cavaliere vorrebbe poi un suo fedelissimo come Valentino Valentini alla Farnesina, ma sarà più facile vederlo alla Difesa.

Per l’ex capogruppo di FI Paolo Barelli si profila un posto all’Interno come vice ministro, mentre Gregorio Fontana, ex questore della Camera che conosce a menadito la macchina di Montecitorio, potrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento. Fra i desiderata di Berlusconi ci sarebbe anche Alberto Barachini come sottosegretario all’Editoria, altri di FI in predicato di entrare nella squadra di governo sono Deborah Bergamini, Gianfranco Miccichè, Matilde Siracusano (forse al Sud) e Andrea Mandelli, in pole per un posto alla Salute, dove dovrebbe essere anche confermato Andrea Costa, di Nm. Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, potrebbe andare all’Agricoltura, dove è in odore di conferma l’azzurro Francesco Battistoni, ma è difficile che la Lega accetti di restare fuori dalla partita, dopo aver già perso quella per il Ministro. Il partito di Salvini punta anche sui coordinatori regionali: ad esempio il veneto Alberto Stefani, quello siciliano Nino Minardo e quello del Molise Michele Marone. Nelle nomine potrebbe rientrare l’ex ministro Massimo Garavaglia e anche Massimo Bitonci.

Articolo tratto da un approfondimento di Nomos. 

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