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Bellanova in Senato: capacità del governo si dimostrerà nel riaprire in sicurezza

Bellanova

“Garantire la filiera alimentare”. Cosa ha detto il ministro Bellanova nel corso dell’informativa in aula del Senato. L’articolo di Agricolae

Tocca l’agroalimentare a 360 gradi il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova nel corso dell’informativa in aula del Senato. E la prima cosa è “garantire la filiera alimentare” perché “è una priorità europea. Non un agricoltore, un allevatore o un pescatore dovrà smettere il proprio lavoro, nessuno che lavori nella filiera alimentare, neanche un ristoratore o un magazziniere”.

“La filiera alimentare e l’interesse nazionale coincidono. La complessità della situazione che stiamo vivendo si governa solo con il primato della politica. Occorre lavorare nell’immediato per riprendere i sentieri di una normalità che dobbiamo saper prefigurare e costruire”.

364MILA LAVORATORI NEL SETTORE

“Nel nostro settore trovano posto 346mila lavoratori provenienti da 155 Paesi diversi. La nostra agricoltura è un grande laboratorio di integrazione”, precisa poi il ministro in merito alla questione della mancanza di manodopera stagionale nei campi che sta mettendo in ginocchio soprattutto l’ortofrutta. “Senza ipocrisie abbiamo il dovere di una assunzione di resposabilità: o è lo Stato a farsi carico di queste persone o sarà la criminalità a sfruttarle”.

“È fondamentale regolarizzare gli extra comunitari che ricevono offerte di lavoro”, insiste nel ricordare.

Misure anche per la pesca: “Abbiamo previsto la possibilità di concedere il trattamento di integrazione salariale in deroga anche per la pesca da parte delle regioni e abbiamo esteso la validità dei permessi di lavoro stagionale fino al 31 dicembre. La visita medica per gli stagionali varrà un anno semplificando la vita delle imprese”.

PIANO EMERGENZIALE DEL LAVORO AGRICOLO

Tre le direttrici seguite dal titolare del dicastero di via Venti Settembre: “agevolazione dei rientri in Italia e proroga dei permessi degli immigrati; lotta al caporalato, anche mediante la regolarizzazione; facilitazione delle assunzioni di lavoratori, al momento inoccupati”. Per il ministro “serve un piano emergenziale del lavoro agricolo le cui azioni prioritarie sono l’attuazione delle misure del piano di prevenzione triennale, il contrasto al caporalato con urgente mappatura dei fabbisogni del lavoro agricolo e l’utilizzo della progettualità già finanziata e infine l’accelerazione della piattaforma utile all’incontro tra domanda e offerta; sblocco del dpcm Flussi 2020”.

Poi il tema del florovivavismo in difficoltà perché da un lato danneggiato dall’emergenza, dall’altro ancora in stallo dato che molte prefetture e comuni non riconoscono la faq del governo che ne permette di fatto la vendita e il commercio. “Il ministero dell’Interno sta diramando alle prefetture disposizioni interpretative chiare. Il comparto sta subendo danni enormi e per questo proporremo una misura specifica nel decreto Cura Italia bis”, vale a dire il decreto Aprile.

INDENNIZZI PER IL SETTORE DELL’AGRITURISMO

Poi il turismo, che in agricoltura si chiama agriturismo. Un segmento che registra da anni una crescita e che adesso ha subito un arresto che potrebbe danneggiare per sempre molte strutture: “La mia intenzione è quella di proporre indennizzi nel prossimo decreto anche per il comparto agrituristico”, rassicura Bellanova.

Infine l’export: “Non appena le esportazioni potranno riprendere sarà necessario promuovere le nostre produzioni e a questo scopo abbiamo previsto una campagna specifica di promozione”, precisa.

E ancora la Pac, per quale il DL Cura prevede l’anticipazione delle erogazioni al 15 giugno. “Gli anticipi Pac porteranno 1 miliardo 400 milioni di liquidità a partire dal mese di giugno. Ma occorre un profondo ripensamento dell’impianto della Pac. La politica comunitaria, oggi più di ieri, deve essere più semplice, meno burocratica e soprattutto deve prevedere per casi di crisi come l’attuale, meccanismi di tutela per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la sicurezza della produzione di cibo”, precisa spiegando di voler “ribadire con forza questa necessità nel prosieguo del negoziato sul futuro della Pac e sul Green deal.

“Sugli ammassi privati abbiamo inviato alla Commissione europea un documento, predisposto e concordato con le regioni, per attivare l’ammasso privato per formaggi, burro, carni bovine, carni suine e carni ovicaprine. Attendiamo risposte”.

NECESSARIO RIAPRIRE GRADUALMENTE

Secondo Bellanova le prime misure a contrasto del Coronavirus hanno avuto l’obiettivo primario di bloccarne la diffusione. Ora però è venuto il tempo di passare oltre. “Ora credo sia necessario iniziare a riaprire gradualmente le attività”, spiega. “Tenendo in conto la massima sicurezza per i lavoratori e senza sprecare i sacrifici fatti. La capacità di governo deve dimostrarsi non nel chiudere le imprese, ma nel riaprirle garantendo la tutela della salute sui luoghi di lavori e la sicurezza nella mobilità verso gli stessi”, conclude.

 

Articolo pubblicato su agricolae.eu

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