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Botte da turchi, Erdogan molla cazzotti a Draghi

Draghi Erdogan

Volano gli stracci tra Roma e Ankara. A distanza di una settimana da quel “dittatore” pronunciato da Draghi è arrivata la risposta di Erdogan e anche il sostegno bipartisan dalla politica italiana. Ma le relazioni con la Turchia adesso sono realmente compromesse?

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato e non ha risparmiato nulla al presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. La risposta al “dittatore” ricevuto la scorsa settimana, come previsto, ha scatenato l’ira di Ankara che non le ha mandate a dire.

RELAZIONI ITALIA-TURCHIA COMPROMESSE

Il tempo per le scuse richieste da Erdogan deve essere finito e ieri il presidente turco, durante un evento tenuto in una biblioteca della capitale, si è scagliato contro Draghi: “Le dichiarazioni del primo ministro italiano sono di una totale indecenza e maleducazione. Le sue parole hanno colpito come un’ascia le relazioni fra Italia e Turchia, che erano arrivate a un livello molto buono fino a quando il signor Draghi non ha parlato in questo modo”.

LA STOCCATA A DRAGHI

Erdogan, usando per sé la terza persona singolare mentre per Draghi è passato direttamente al tu, ha ribadito una questione che già il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, aveva voluto sottolineare: “Prima di dire una cosa del genere a Tayyip Erdogan devi conoscere la tua storia. Ma abbiamo visto che non la conosci. Sei una persona che è stata nominata, non eletta” ha rincarato il Presidente rivendicando le tante elezioni in cui dal 2002 a oggi è stato eletto – tralasciando i dubbi sollevati in merito ai risultati e alle modalità di svolgimento.

SOSTEGNO BIPARTISAN A DRAGHI

Le insinuazioni del leader turco tuttavia non hanno minimamente sfiorato i politici italiani che si sono schierati da tutti i fronti con Draghi. “Erdogan si colloca da sempre agli antipodi rispetto al concetto di democrazia. Nonostante ciò, si permette di impartire lezioni a Mario Draghi. Dimentica che il nostro premier ha ricevuto la fiducia dal Parlamento, massima espressione della sovranità popolare e quindi della democrazia” ha dichiarato in una nota l’europarlamentare del Pd Pina Picierno.

“Oggi più che mai sto con il presidente Draghi, la democrazia, la libertà, l’Occidente”, ha twittato il leader della Lega Matteo Salvini.

“Che il sig. Erdogan, che arresta i parlamentari dell’opposizione, bombarda i villaggi curdi, voglia dare lezioni di stile ed educazione al presidente del consiglio italiano è davvero esilarante” ha affermato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

RELAZIONI ITALIA-TURCHIA DAVVERO COMPROMESSE?

Ora come proseguirà tutta questa storia, ormai conosciuta come la “questione italiana” in Turchia? La politologa Nathalie Tocci, oggi su La Stampa, definisce “prevedibile” la mossa di Erdogan così come è prevedibile la sua politica estera. Ankara ha approfittato del passo falso dell’Italia – e poco conta per la Turchia non aver ricevuto le scuse pretese – Erdogan voleva l’approvazione del suo popolo, che per la parte nazionalista si è sentita profondamente offesa dalle parole di Draghi.

Secondo Tocci, però, le relazioni tra l’Italia e la Turchia non sono realmente compromesse perché a Erdogan non conviene. Il nostro Paese adesso – suggerisce la politologa – deve perseguire la strada intrapresa e “assicurarsi che l’agenda concordata dai tre presidenti ad Ankara [Von der Leyen, Michel ed Erdogan, ndr] venga effettivamente implementata” senza “alimentare lo scontro verbale” che “non solo non aiuterà a ristabilire democrazia e diritti in Turchia, ma, al contrario, verrà usato da Erdogan per giocarsi la carta nazionalista in patria, asso nella manica del presidente per consolidare il consenso interno di fronte a un’economia sempre più fragile”.

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