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Chi è Carlo Cottarelli, Mr Spending Review, ora nel governo Draghi?

Chi è Carlo Cottarelli

Master in economia alla LSE di Londra, Banca d’Italia, Eni, Fondo Monetario Internazionale, commissario straordinario per la spending review e a un passo dalla presidenza del Consiglio dopo il rifiuto di Conte nel 2018. Chi è Carlo Cottarelli, altro nome papabile per il governo Draghi?

Era il 28 maggio 2018 quando l’economista Carlo Cottarelli saliva al Colle con zainetto e trolley per rispondere alla chiamata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che gli chiedeva di formare il governo, dopo la rinuncia di Giuseppe Conte, nome indicato come premier da Movimento 5 Stelle e Lega.

Soltanto tre giorni dopo, il 31 maggio, Cottarelli a seguito delle consultazioni rimetteva l’incarico perché si era “concretizzata la prospettiva di un governo politico”, definito dall’economista “di gran lunga la migliore soluzione per il Paese anche per l’incertezza che altrimenti ne deriverebbe”.

CHI È CARLO COTTARELLI

Carlo Cottarelli è nato a Cremona nel 1954, si è laureato in Scienze economiche e bancarie presso l’Università di Siena e ha conseguito un master in Economia alla London School of Economics. Nella sua lunga carriera ha lavorato per Banca d’Italia dal 1981 al 1987, per ENI dal 1987 al 1988, e per il Fondo Monetario Internazionale, a Washington, dove è rimasto fino al 2013.

Nello stesso anno è stato nominato dal governo Letta come commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, ovvero la spending review. Cottarelli ha poi lasciato l’incarico nell’ottobre 2014 quando il governo Renzi lo indicò come direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale, dove è rimasto fino al 30 ottobre 2017.

MR SPENDING REVIEW

Durante il suo incarico governativo, Cottarelli ha realizzato un corposo dossier su tutti i punti d’intervento possibili per risparmiare fino a 32 miliardi attraverso la chiusura delle partecipate pubbliche inutili, una maggiore centralizzazione e monitoraggio degli acquisti nella PA, ma – come riporta Repubblica – “non ha mai nascosto la frustrazione di aver trovato poca collaborazione dai politici e molta, comprensibile, resistenza dalla burocrazia”.

L’OSSERVATORIO SUI CONTI PUBBLICI

Dalla fine del 2017 Cottarelli è direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano. L’Osservatorio, attraverso analisi, ricerche e comunicazione, ha l’obiettivo di promuovere una migliore gestione della finanza pubblica e una maggiore comprensione dei conti pubblici nel nostro Paese.

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COSA PENSA COTTARELLI

Cottarelli, definito “economista con la convinzione che l’Italia abbia il potenziale per crescere di più”, pensa che la crescita e la ripresa economica del nostro Paese sono ostacolate da evasione fiscale, corruzione, troppa burocrazia, lentezza della giustizia, crollo demografico, divario tra Nord e Sud e difficoltà a convivere con l’euro. Sette impedimenti o peccati capitali dell’economia italiana come titola il suo libro. Convinto sostenitore dell’Italia all’interno dell’Unione europea e dell’euro, ma non per questo acritico nei confronti delle regole economiche dell’Ue, nel 2018 ha dichiarato:

“Che la Germania non abbia fatto quello che sarebbe stato necessario per rendere più forte l’Unione Europea non c’è dubbio. Su questo sono d’accordo anche io. Ma non perché abbia messo gabbie agli altri bensì perché le ha messe su sé stessa, più forti di quelle che erano necessarie. Berlino sta facendo una politica di bilancio pubblico troppo restrittiva nonostante abbia un debito basso. Se la facesse più espansiva aiuterebbe il resto dell’Europa”. L’economista ha però anche spiegato che se l’Italia continua a tenere i conti in disordine non avrà mai la possibilità di chiedere cambiamenti.

Cottarelli sembra mettere d’accordo quasi tutti, viene in generale considerato una persona competente e in questi anni ha raccolto apprezzamenti dentro partiti politici anche molto diversi.

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