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Chi è Domenico Arcuri e perché sarà nominato ad di Invitalia

Arcuri

Il manager calabrese è stato riconfermato alla guida di Invitalia che potrebbe svolgere un ruolo importante nell’intervento pubblico a favore dell’ex Ilva

Una riconferma che suona come un doppio indizio: sul futuro di Invitalia e su quello, probabile, dell’ex Ilva. Domenico Arcuri, dal 2007 alla guida dell’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del Mef, ha finito il suo mandato ad agosto scorso — giusto durante la crisi di governo — ma ora il Conte 2 ha deciso che dovrà proseguire a guidare Invitalia e magari — forte della sua esperienza che comincia con l’Iri — gestire il dossier dell’acciaieria tarantina da cui ha cercato di sfilarsi il gigante franco-indiano Arcelor Mittal.

Peraltro, come ricorda l’Huffington Post, la scelta di Arcuri non sarebbe stata gradita a parte del Movimento Cinque Stelle che lo scorso anno ha presentato un’interrogazione al Senato per chiedere la chiusura di Invitalia il cui nome è indiscutibilmente legato — e ora più che mai —proprio ad Arcuri. Ma lunedì il Consiglio dei ministri ratificherà la nomina che ha avuto il forte sostegno del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. Ad affiancare Arcuri, nel ruolo di presidente, Andrea Viero, manager proveniente da Fincantieri.

CHI È ARCURI

Classe 1963, calabrese, Arcuri ha studiato economia all’università Luiss di Roma e ha iniziato a lavorare proprio all’Iri che dal 1933 al 2002 è stato il simbolo dell’interventismo statale nel nostro Paese. Nel 1992 è andato in Pars, joint venture Arthur Andersen e GEC, di cui è stato amministratore delegato e nel 2001 è stato partner responsabile italiano “Telco, Media e Technology” di Arthur Andersen. Nel 2004 ha poi ricoperto lo stesso ruolo in Deloitte Consulting e in seguito è passato appunto in Invitalia dove – come precisa il sito dell’agenzia – “su mandato del Governo ha elaborato e realizzato, tra l’altro, il piano di riorganizzazione e rilancio dell’azienda, che oggi gestisce tutte le misure agevolative per le imprese, compresi i nuovi incentivi Smart&Start Italia e il Fondo Italia Venture I per le startup innovative”. Arcuri collabora anche con vari atenei (Bocconi, Federico II e Luiss) ed è editorialista su diversi quotidiani nazionali con articoli sullo sviluppo del Mezzogiorno.

Solo qualche giorno fa, alla presentazione del Rapporto Svimez 2019, il manager è intervenuto nuovamente sulla questione: “Non esiste una questione meridionale ma una questione nazionale che deve considerare prioritarie le politiche per il Sud. Il Sud può ripartire”.

COSA SI STA ARCHITETTANDO AL TESORO PER L’EX ILVA

Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli giusto in questi giorni ha confermato le indiscrezioni su un possibile intervento pubblico, tramite Invitalia, nel caso dell’ex Ilva. Ed è stato molto chiaro. In audizione in commissione Industria al Senato ha affermato: “Da un lato ci si dice che dobbiamo difendere l’interesse nazionale, dall’altro quando si pensa all’entrata dello Stato in certe tipologie di produzioni, a nazionalizzazioni, ci si dice: ma voi state tornando al’Iri. Se serve sì”. Per questo a Via XX Settembre si starebbe studiando la possibilità di far entrare Invitalia nell’azionariato dell’ex Ilva insieme ad Arcelor Mittal. In pratica si creerebbe una newco di cui il gruppo franco-indiano terrebbe la maggioranza mentre ad Invitalia andrebbe una sorta di quota di presidio.

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