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Chi è Franco Gabrielli, destinato alla delega ai Servizi segreti

Franco Gabrielli

​Il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli è stato designato per ottenere la delega ai servizi segreti

Mario Draghi non vuole trattenere un giorno di più la delega ai servizi segreti. L’interim, brandito quale pretesto da Matteo Renzi per rompere con Giuseppe Conte, innescando l’ultima crisi di governo, sarebbe destinato a cessare a breve. La delega, si apprende da fonti di primissimo piano grazie alla pausa ora in corso del Consiglio dei Ministri che dovrebbe indicare i sottosegretari, andrà a Franco Gabrielli che lascerà quindi la poltrona da numero 1 della Polizia di Stato.

CHI È FRANCO GABRIELLI

Nato a Viareggio (Lu) il 13 febbraio del 1960. Laureato in giurisprudenza presso l’università degli studi di Pisa, nel maggio 1985 entra nella Polizia di Stato, a seguito di superamento di concorso pubblico, con la qualifica di vice commissario in prova e, dopo il superamento del corso presso l’Istituto superiore di Polizia viene assegnato al VI reparto mobile di Genova.

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Dal gennaio 1987 all’agosto 1990 è alla questura di Imperia, come dirigente Digos prima e, in seguito, capo di Gabinetto, partecipando alle indagini che conducono allo smantellamento delle BR/UCC.

Dall’agosto 1990 al novembre 1996 è alla questura di Firenze, dirigendo la sezione antiterrorismo della locale Digos, coordinando indagini relative all’eversione e alle stragi mafiose della primavera–estate del 1993 (attentato di via dei Georgofili), collaborando col magistrato Gabriele Chelazzi.

Dal dicembre 1999 è trasferito a Roma, in veste di capo di Gabinetto della direzione centrale della Polizia Criminale – servizio centrale di protezione.

Nel giugno del 1999 – in seguito all’omicidio del prof. Massimo d’Antona da parte delle Brigate Rosse, viene trasferito alla direzione centrale della Polizia di Prevenzione – servizio antiterrorismo, per partecipare attivamente alle indagini relative a quell’episodio criminale.

Nell’agosto del 2000 viene trasferito alla questura di Roma assumendo, dal gennaio 2001, la dirigenza della Digos capitolina.

Il ruolo svolto nelle indagini per la cattura dei brigatisti responsabili degli omicidi D’Antona, Biagi e Petri gli vale, nell’ottobre 2003, la promozione a dirigente superiore di P. S. per meriti straordinari.

Nel maggio 2004 è alla direzione centrale della Polizia di Prevenzione, con la qualifica di consigliere ministeriale aggiunto, curando l’organizzazione del nascente comitato analisi strategica antiterrorismo (C.A.S.A.).

Nell’estate 2005, quale direttore del servizio centrale antiterrorismo, collabora alle indagini che conducono alla cattura in Italia di uno dei responsabili degli attentati alla metropolitana di Londra.

Nominato prefetto il 16 dicembre 2006, viene chiamato a dirigere il SISDE e successivamente, a seguito della riforma dei servizi di informazione, l’AISI.

Il 6 aprile 2009, all’indomani del sisma che ha devastava il capoluogo abruzzese, il consiglio dei ministri lo nomina prefetto dell’Aquila e vice commissario vicario per l’emergenza terremoto. In quella veste, ha gestito anche la sicurezza del vertice G8 svolto a L’Aquila nell’estate 2009.

Nel maggio 2010, assume l’incarico di vice capo dipartimento della Protezione Civile di cui, nel novembre dello stesso anno, diviene capo dipartimento. In quella veste, gestisce le emergenze legate al sisma nella Pianura Padana del maggio 2012 nonché, in qualità di commissario delegato dal Governo, le procedure per il recupero e la messa in sicurezza della nave Costa Concordia, a seguito dell’incidente dell’inverno 2012.

Dal 3 aprile 2015, è Prefetto di Roma. Il 29 aprile 2016 il Consiglio dei ministri lo nomina capo della Polizia.

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