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Chi è Ramzan Kadyrov, leader ceceno in coma
L’analisi di Riccardo Pennisi, Aspenia sul leader delle milizie alleate di Putin
7 cose da sapere su Ramzan Kadyrov, leader delle milizie cecene alleate di Putin nella guerra in Ucraina, al momento – secondo molte voci – in coma.
1) Suo padre Akhmad era un famoso imam schierato per l’indipendenza della Cecenia (territorio alle falde settentrionali del Caucaso) dalla Russia. Combatté nella I guerra cecena a metà degli anni ’90. Ma quando Putin lanciò la II, nel 1999, mentre preparava la scalata al Cremlino, papà Kadyrov cambiò idea e passò dal lato dei russi. L’indipendentismo ceceno era ormai troppo islamista, disse.
2) Per gratitudine, Putin lo nominò a capo della Repubblica Cecena, territorio non indipendente ma a cui fu garantita autonomia sostanziale, più di altre entità amministrative, dentro la Russia. Quattro anni dopo (2004) Ahmed fu ucciso da una bomba allo stadio di Grozny, il giorno della festa nazionale russa; la colpa fu data ai ribelli ceceni.
3) Ramzan, il figlio, ereditò il comando nel 2007, quando compì trent’anni. Era famoso per la sua eccentricità – invitava Steven Seagal alle feste più popolari, indossava intere armature medievali, faceva appelli su Instagram – dov’era attivissimo fino al 2017, quando il suo profilo fu cancellato da Meta – per ritrovare il suo gatto smarrito.
4) Ma anche per la sua brutalità. Lanciò delle purghe anti-gay – pur dichiarando che l'”omosessualità non esiste in Cecenia”. Trasformò la tortura e l’aggressione armata contro giornalisti, dissidenti, avversari di qualsiasi tipo in politica di stato. Appaltò la sicurezza pubblica a milizie armate. Putin non ebbe mai motivo di revocargli la propria fiducia, anche perché i paramilitari e i tribunali ceceni hanno aiutato il Cremlino a disfarsi di un bel numero di personaggi scomodi.
5) Tra Putin a Mosca e Kadyrov a Grozny c’è un reciproco accordo di convenienza. Il secondo ha mano totalmente libera sul territorio che deve amministrare; anche grazie a fior di finanziamenti dalla Russia, che ne mantengono il consenso. Economicamente, non si muove foglia che lui non voglia. In cambio, deve schiacciare il residuo separatismo ceceno e soddisfare i favori che il primo periodicamente richiede.
6) Tra questi, il sostegno militare. Le milizie “kadyrovite” hanno combattuto in Ucraina fin dall’inizio dell’invasione. Kadyrov si è distinto per la fedeltà alla linea di Putin, fino a fare da megafono della minaccia nucleare agitata lo scorso autunno dalla Russia. E a promettere a Putin che avrebbe schierato i suoi uomini intorno a Mosca contro Prigozhin, quando il capo di Wagner lanciò la sua strana insurrezione.
7) Kadyrov aveva mandato le sue milizie a combattere per la Russia anche in Georgia (2008), Donbass (2014), Siria (2015). Cacciato da Instagram è passato su Telegram, dove i suoi follower (oltre un milione) possono seguire passo passo le imprese dei suoi pretoriani. Kadyrov, comunque, non si è certo fatto vedere al fronte: sarebbe in coma per questioni di salute personale, in viaggio verso un centro medico di Dubai.