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Chi era Franco Marini, il lupo marsicano della politica

Franco Marini

Franco Marini ex segretario del Ppi, della Cisl e già presidente del Senato è scomparso stanotte all’età di 87 anni. Politico e sindacalista, è stato ricordato dall’amico Pierluigi Castagnetti come un “uomo integro e forte”

A inizio anno, Franco Marini era risultato positivo al Covid-19 ed era stato ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti da cui era stato dimesso poi a fine mese. Da qualche giorno era ricoverato nella clinica romana Villa Mafalda, dove stanotte è scomparso all’età di 87 anni.

È stato segretario generale della Cisl, presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano ed europarlamentare.

CHI ERA FRANCO MARINI

Franco Marini era nato nel 1933 a San Pio delle Camere, un piccolissimo comune della provincia dell’Aquila. Proprio le origini abruzzesi e l’attaccamento alla propria terra lo avevano portato a essere soprannominato “lupo marsicano”.

Primogenito di una famiglia numerosa di modeste condizioni economiche, a nove anni – per esigenze di lavoro del padre – si era trasferito a Rieti dove aveva ottenuto il diploma al liceo classico Marco Terenzio Varrone. Dopo la laurea in giurisprudenza aveva svolto il servizio di leva come ufficiale negli alpini.

LA POLITICA E IL SINDACATO

Politica e sindacato lo hanno accompagnato lungo tutta la sua vita. Si era iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1950 ed era attivo nell’Azione Cattolica e nelle Acli. Aveva iniziato a lavorare già durante gli studi universitari in un ufficio contratti e vertenze della Cisl.

Nel 1964, Marini aveva poi collaborato con il ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Giulio Pastore, grazie al quale aveva assunto un ruolo sempre più importante all’interno della Cisl, diventando negli anni Settanta vicesegretario e nel 1985 segretario nazionale.

Nel 1991, durante il VII governo Andreotti, è stato ministro del Lavoro e della Previdenza sociale. Dopo essere stato scelto dalla DC per l’incarico di responsabile organizzativo, divenne segretario del Partito Popolare Italiano nel 1997 e due anni dopo fu eletto al Parlamento europeo, lasciando il suo incarico a Pierluigi Castagnetti.

LA PRESIDENZA DEL SENATO

Responsabile organizzativo della Margherita, ha rappresentato all’interno la parte più centrista. Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006, fu scelto come candidato alla presidenza del Senato, in opposizione ad Andreotti, e con 165 voti divenne presidente del Senato.

Nel suo discorso di insediamento Marini dichiarò: “Sarò il presidente di tutti voi con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e per quelle dell’opposizione come deve essere in una vera democrazia bipolare, che io credo di aver modestamente contribuito, anche con il mio apporto, a realizzare nel nostro Paese”.

LA FINE DEL GOVERNO PRODI E IL MANDATO ESPLORATIVO

A seguito delle dimissioni del governo guidato da Romano Prodi, il 21 febbraio 2007, Marini era stato indicato come possibile nuovo Presidente del Consiglio per un eventuale governo tecnico. Qualche giorno dopo però Prodi ottenne la fiducia in Parlamento.

Solo il 30 gennaio 2008, con la caduta del governo Prodi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferì un mandato esplorativo per formare un governo, Marini accettò ma dopo quattro giorni rimise l’incarico nelle mani del Capo dello Stato.

Marini ha partecipato alla fondazione del Partito Democratico ed è stato il principale referente della corrente de “I Popolari”, di matrice democristiana e cristiano sociale. Alle elezioni primarie del 2009 sostenne la candidatura di Dario Franceschini. Il 17 aprile 2013 fu indicato come candidato alla presidenza della Repubblica.

IL RICORDO DEI POLITICI

La notizia della scomparsa è stata data con un post sui social da Pierluigi Castagnetti che ha ricordato l’amico come “uomo integro, forte e fedele a un grande ideale: la libertà come presupposto della democrazia e della giustizia. Quella vera”.

Su Twitter gli ha reso omaggio anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: “La politica come passione e organizzazione, il mondo del lavoro la sua bussola, il calore nei rapporti umani. Ci mancherà Franco Marini. Ha accompagnato i cattolici democratici nel nuovo secolo”.

“Ci ha lasciato uno dei grandi protagonisti del sindacato e della politica degli ultimi 40 anni. Uno degli artefici della nascita dell’Ulivo e del centrosinistra, quando con coraggio impedì che il PPI scivolasse a destra. Io perdo un Maestro, un Padre, un Amico”. Così in una nota il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.

E il ricordo del coordinatore nazionale di Base Italia ed ex segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl, Marco Bentivogli:

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