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Chi sono i 21 ‘dissidenti’ della Lega firmatari della lettera a Salvini
Ex parlamentari, ex consiglieri regionali e sindaci della Lega hanno preso carta e penna e scritto una lettera al leader Salvini. Ecco cosa c’è lamentano
Non bastavano la mozione di sfiducia da parte delle opposizioni in Parlamento, il pressing a chiarire i rapporti con ‘Russia Unita’, i sondaggi impietosi con il rischio di essere scavalcati da Forza Italia, i leghisti di rito bossiano che stanno andando a rinforzare i competitor, il nodo del terzo mandato del governatore Zaia. A fare andare di traverso l’uovo di Pasqua a Matteo Salvini ci hanno pensato 21 esponenti leghisti che hanno scritto una lettera al leader del Carroccio.
Una lettera missiva vergata da ex parlamentari, ex consiglieri regionali e sindaci leghisti, perlopiù lombardi, per chiedere al segretario “perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste” per fare accordi “con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche”.
CHI SONO I 21 ‘DISSIDENTI’ DELLA LEGA
Tra coloro che hanno sottoscritto la lettera troviamo l’ex segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, gli ex parlamentari Cristian Invernizzi, Jari Colla, Germano Racchella, l’ex assessore regionale, parlamentare e segretario bergamasco Daniele Belotti i sindaci di Rovato Tiziano Belotti, di Travagliato Renato Pasinetti, di Quinzano d’Oglio Olivari Lorenzo, di Senago Magda Beretta e l’ex sindaco di Monza Marco Mariani insieme a ex consiglieri regionali come Andrea Monti e altri ex segretari provinciali della Lega.
“In questi cinque anni – si legge nella lettera – nonostante la storica affermazione elettorale conseguita, la Lega è stata relegata ad un ruolo di importanza residuale sia nell’assemblea parlamentare che nelle altre istituzioni europee”. Un “isolamento politico” che “non ci ha consentito di incidere concretamente nella ricerca di soluzioni a problematiche di interesse del movimento – prosegue la missiva -. È inevitabile dunque chiedersi dove sia finito il tradizionale pragmatismo che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi”.
“DOVE E’ LA LEGA DISTANTE DAGLI OPPOSTI ESTREMISMI?”
E poi “ti chiediamo inoltre dove sia finita, caro segretario – continua la lettera – la tradizionale e giusta distanza che abbiamo sempre mantenuto da tutti gli opposti estremismi”, con la scelta “per alcuni aspetti anche condivisibile, di non aderire ad una delle grandi famiglie politiche europee” che “non può comunque portare la Lega a condividere un cammino con partiti che nulla hanno a che fare con la nostra storia culturale e politica” sottolineano i “dissidenti” leghisti.
NO ALLA CANDIDATURA DI VANNACCI
No anche alla candidatura di Vannacci: “Siamo convinti che, se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere, renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito”. “Auspicando di essere ascoltati, ci auguriamo dunque, di continuare come da sempre il nostro Movimento ha fatto, a condividere strategie comuni e sostenerle in modo concreto”, è la chiusura della lettera con le firme in calce.