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Chi sono i leader dei trattori
Passato, presente e rapporti (spesso burrascosi) tra i vari portavoce del movimento di protesta dei trattori, senza una regia e senza leader ufficiali
Migliaia di trattori in protesta a Roma. I trattori pronti a sbarcare a Sanremo. I trattori che bloccano l’ingresso dell’Eurocamera a Strasburgo. I trattori che costringono l’Unione europea a ritirare la proposta legislativa sui pesticidi, per la gioia dei ministri Lollobrigida e Salvini.
Ma da chi sono ‘guidati’ i trattori, chi sono i leader? Nei giorni scorsi avevamo scritto di Danilo Calvani, forse il volto più noto in quanto ex portavoce dei ‘Forconi’. Ma ad oggi il movimento di protesta degli agricoltori che sta mettendo in apprensione mezza Europa (con le elezioni di giugno alle porte) almeno in Italia non ha una regia unica o leader ufficiali. Anche perché, dicono in tanti, «ogni territorio ha alcune problematiche specifiche». Chiaramente c’è chi scalpita più di qualche altro, magari per catturare quella visibilità e attirare l’attenzione di qualche partito che può tornare utile in vista delle prossime candidature elettorali.
Come scrive il Quotidiano nazionale “tra i manifestanti c’è difatti un po’ di tutto: ex Forconi o Forconi mai pentiti – quelli delle manifestazioni violente del decennio scorso -, estremisti di destra come Giuliano Castellino, nemici dell’agricoltura tradita, sostenitori del riscatto delle campagne, contadini apolitici stremati dalla crisi, esponenti anti sistema. Questa galassia multiforme oggi punteggia l’Italia da Nord a Sud”. Tant’è che “pure l’opposizione appare titubante. Perché una protesta acefala, con molti leader locali ma nessuno universalmente riconosciuto, è un’incognita”.
DANILO CALVANI, L’EX LEADER DEI FORCONI E PORTAVOCE DEGLI AGRICOLTORI TRADITI
Come detto, il protagonista mediatico della mobilitazione, il più intervistato e fotografato è Danilo Calvani. “Ex leader del movimento dei «Forconi» – scrive il Corriere della Sera – oggi dirige il «Cra, Comitato agricoli riuniti – agricoltori traditi». «Nei prossimi giorni non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi», anticipa. «Le politiche green imposte dall’Ue sono devastanti per il settore». Ma di Calvani dalle parti di Ragusa non ne vogliono sapere. Tanto che allevatori e agricoltori scrivono: «Per quanto ci riguarda — anche memori dell’esperienza vissuta nel 2013 (l’anno dei “forconi”, ndr) — non riconosciamo leader nazionali o regionali»”.
Calvani, 62 anni, da giorni – come ricorda La Stampa – su Facebook rilancia ai suoi 100 mila follower le proteste che si stanno svolgendo in tutta Italia, “ha un’azienda agricola in provincia di Latina dove su un appezzamento di circa dieci ettari produce ortaggi, principalmente insalata, e come tanti colleghi fatica a tirare avanti”.
Intanto ieri l’ex leader dei Forconi ha ufficializzato la presenza al Teatro dell’Ariston: «Siamo in contatto con l’organizzazione del Festival per i dettagli. Un nostro rappresentante salirà sul palco di Sanremo». Se, come e quando tutto ciò avverrà ancora non è chiaro.
Nel frattempo Calvani non le manda a dire alla presidente del Consiglio. «Con la forza che abbiamo mostrato e con quella che vedranno nei prossimi giorni – spiega in un’intervista al Quotidiano nazionale – si renderanno conto che le nostre domande non possano essere ignorate. Ma se la Meloni pensasse di fare qualche promessa a vuoto, meglio che non ci riceva. Ci servono fatti o le nostre aziende moriranno».
E alla domanda se ci fosse qualche coordinamento con l’altra anima della protesta, Riscatto Agricolo, Calvani risponde così: «Sono dei dissidenti che non hanno nulla a che vedere con noi. Vanno rispettati, ma noi riteniamo che siano vicini a qualche politico». È quello che dicono loro di voi. «Ma figuriamoci. lo di politica non ne voglio, noi siamo apolitici».
SALVATORE FAIS, COFONDATORE DI RISCATTO AGRICOLO
Uno dei cofondatori proprio del Coordinamento Riscatto Agricolo è Salvatore Fais, che alleva pecore e produce formaggi a Piombino, giovane portavoce del movimento. «Stiamo lavorando sotto costo di produzione — afferma a QN Salvatore Fais —: un chilo di grano ce lo pagano 25 centesimi, mentre sapete tutti quanto costa un chilo di pane al supermercato».
Fais è tra coloro che si trovano in presidio alle porte della Capitale. «Ancora siamo pochi, circa 300 mezzi – aggiunge nell’intervista al Quotidiano nazionale – il grosso, altri 1.200 trattori almeno, arriverà nei prossimi giorni». Come intendete articolare la vostra protesta nella capitale? «L’obiettivo è fare una grande manifestazione probabilmente venerdì, al massimo sabato. Concorderemo i dettagli con la Questura». Andreste sul palco dell’Ariston con l’altro gruppo, gli Agricoltori Traditi di Calvani? «Tengo a precisare che noi non sposiamo nessuna iniziativa di Calvani. Siamo due gruppi diversi, abbiamo dialogato, ma restiamo autonomi perché a noi non interessano contatti con la politica. Ognuno per la sua strada».
ANDREA PAPA, ALTRO LEADER DI RISCATTO AGRICOLO
Un altro portavoce di Riscatto agricolo è Andrea Papa, bresciano di 33 anni che produce paglia e fieno nel senese. «Dal governo – spiega al Corriere della Sera – vorremmo ottenere il risarcimento dei danni causati ai raccolti dalla fauna selvatica. Parlare col ministro Lollobrigida però è quasi impossibile, è sempre all’estero, non può continuare a evitarci». «Vogliamo cose concrete – aggiunge – abbiamo un piano in 10 punti, bisogna aprire un tavolo permanente», dice Papa. E anche lui chiude la porta a Calvani: «Qui non entra — Andrea Papa è tranchant —. Noi siamo solo agricoltori».
GIORGIO BISSOLI, AGRICOLTORE E CONSIGLIERE COMUNALE DI FDI
Giorgio Bissoli, anche lui dei «Forconi» è uno dei portavoce degli agricoltori italiani. E – guarda caso – anche lui nei giorni scorsi è entrato in combutta con Danilo Calvani. Bissoli è stato tra i membri della delegazione ricevuta dal ministro Lollobrigida il 31 gennaio a margine della Fieragricola di Verona, attaccato dallo stesso Cavlvani in quanto “di Fratelli d’Italia e amico di Lollobrigida”. In effetti Giorgio Bissoli è consigliere comunale di FdI a Cerea, comune di 16mila abitanti in provincia di Verona.
Bissoli, come riporta il Corriere della Sera, dice che agricoltori e allevatori «non chiedono soldi», anche se «quasi tutte le aziende agricole hanno chiuso il 2023 in perdita». Per questo fa due richieste. La prima: «Serve il riconoscimento del costo di produzione, fermo al 2019, con una legge che stabilisca che se a me coltivare un chilo di grano costa 25 centesimi, la grande distribuzione non può comprarmelo a meno di 28». La seconda: vietare l’importazione di prodotti agricoli da Paesi con standard produttivi e sanitari meno rigidi a quelli Ue. «Arriva grano canadese e pollame sudamericano — racconta — che non rispetta le norme Ue».
ALESSANDRA OLDONI DI RISCATTO AGRICOLO, PRONTA A CALCARE IL PALCO DI SANREMO
Tornando a Sanremo, con queste diatribe interne e con le palesi difficoltà di coordinamento, da chi sarà composta la delegazione degli agricoltori che potrebbe essere accolta sul palco dell’Ariston? Tra i papabili potrebbe esserci Alessandra Oldoni, giovane allevatrice di Bergamo con un’azienda di vacche da latte, rappresentante del movimento ‘Riscatto Agricolo’ che guida una parte della protesta dei trattori.
Oldoni sta partecipando in questi giorni al presidio di Bergamo dove è affiancata, tra gli altri, da una decina di giovani imprenditrici agricole:”Sto pensando di andare a Sanremo, Amadeus ci ha invitati e mi hanno chiesto di andare, ma vediamo”. E’ quanto afferma all’Adnkronos. “Noi donne siamo molto attive”, tiene a precisare, spiegando di avere in programma anche di scendere a Roma per una prossima manifestazione per il fine settimana, su cui si sta decidendo in queste ore ma “non con il trattore – aggiunge – perché ci metterei troppo tempo”. Oldoni è reduce da un incontro ieri sera con Giovanni Malanchini, consigliere e referente Agricoltura per la Lega alla Regione Lombardia.
GLI ALTRI PORTAVOCE E LEADER
Tra gli altri portavoce troviamo il 28enne «agrinfluencer» Davide Gomiero (379 mila follower su Instagram e protagonista della serie tv Quella pazza fattoria), uno dei volti più giovani di questa protesta. Come riporta il Corriere, punta il dito contro la «burocrazia e le norme green» e ricorda che «per fare le stesse cose oggi spendiamo il doppio». E attacca: «Chi fa le leggi forse non ha mai messo piede in un campo agricolo»
Poi c’è Marcello Guastella, organizzatore delle contestazioni a Ragusa, dice chiaro e tondo: «Non riconosciamo assolutamente alcun leader né nazionale né regionale autoproclamatosi tale. La nostra agricoltura ha bisogno di tutto tranne che di generali e strumentalizzazioni».
Infine Pierpaolo Spina e Roberta Ciceri, i quali portano a galla un altro problema che riguarda il minimo deflusso vitale. Coltivano una terra di risaie, che «beve» parecchio. «Dobbiamo lasciare acqua nei fiumi per salvaguardare i pesci — dicono i due portavoce —: nei prossimi anni l’Ue potrebbe quadruplicare la quantità, mettendoci tutti in difficoltà. Con questi paletti non avremo più guadagno. Diventa troppo facile importare da nazioni più permissive: perché altrove si possono fare cose che da noi sono proibite?». Questa e tante altre sono le domande che gli agricoltori vogliono porre alle Istituzioni.