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Se i trattori vanno a Sanremo per ‘suonarle’ alla politica

Trattori Sanremo

Il direttore artistico di Sanremo Amadeus apre alla possibilità di accogliere sul palco dell’Ariston alcuni rappresentanti del movimento dei Trattori, in protesta in questi giorni in tutta Europa

“I trattori non si fermano”. Questo il titolo con cui oggi ha deciso di aprire il Corriere della Sera per raccontare le numerose iniziative degli agricoltori arrabbiati che si sono tenute anche questo weekend, da Milano a Roma passando per la Toscana. E “la protesta non si arresta”. Il tutto, come sottolineato sempre dal quotidiano diretto da Luciano Fontana, senza che ‘l’annuncio del governo di alzare le risorse a 8 miliardi’ per il comparto agricolo abbia sortito alcun effetto. Il Corriere ha dedicato al dossier due pagine e quattro articoli (inclusa l’intervista a Mario Capanna).

Passiamo a Repubblica. Zero riferimenti. Né in prima pagina, né nelle pagine interne e né all’interno di qualche articolo. Oggi il quotidiano di Molinari ha letteralmente ignorato la protesta dei trattori. Questo dopo che il giorno prima era stato preso di mira sull’edizione online di Repubblica l’annuncio della premier di aumentare il plafond in dote per gli agricoltori. Oggi, invece nulla.

MENTRE REPUBBLICA SNOBBA I TRATTORI, AMADEUS E FIORELLO LI INVITANO SUL PALCO DELL’ARISTON

E mentre Repubblica snobba, i trattori potrebbero ‘salire’ addirittura sul palco di Sanremo. La clamorosa notizia arriva direttamente dal direttore artistico Amadeus, in conferenza stampa al Teatro dell’Ariston: “Trovo la protesta dei trattori assolutamente giusta, sacrosanta, per il diritto al lavoro e alla tutela del proprio posto di lavoro. Ma nessuno mi ha contattato e non ho contattato nessuno”, facendo riferimento alla richiesta delle scorse ore da parte degli agricoltori di avere ospitalità al festival. Fiorello ci scherza su: “Sarebbe bene che arrivassero, un palcoscenico così non lo trovi tutti i giorni, faccio un appello a venire”. E Amadeus: “Se vengono li faccio salire sul palco”.

DANILO CALVANI: “PROBABILE LA NOSTRA PRESENZA A SANREMO”

Un assist che viene subito colto e rilanciato da uno dei principali leader della protesta, il leader di ‘Cra agricoltori traditi’ Danilo Calvani. “Non ci sarà una protesta durante il festival di Sanremo – ha spiegato Calvani all’Adnkronos – ma è molto probabile che uno di noi sarò ospitato per spiegare i motivi della protesta ma ancora l’ufficialità non c’è”.

Come ha ricordato ieri Al Bano, secondo cui la protesta dei trattori meriterebbe la ribalta del festival, non sarebbe la prima volta che sale sul palco una protesta legittima. Il cantante ricordava che nel 1984 Pippo Baudo invitò sul palco gli operai dell’Italsider di Genova. Questa volta però sullo sfondo ci sono le elezioni Europee, e inevitabilmente l’iniziativa assume un significato politico, sia per i contenuti delle proteste che per gli stessi soggetti che se ne fanno portavoce.

I TRATTORI SI AVVICINANO ALLA CAPITALE

I trattori intanto si avvicinano alla capitale e attualmente, rileva Calvani, “stiamo definendo con la Questura le modalità e dove collocare i nostri presidi. Decideremo la data della nostra mobilitazione su Roma e poi saranno necessari 5-6 giorni per fare arrivare tutti i mezzi”. Calvani spiega che le aperture dell’Ue non bastano (“se oggi mi impiccano a che serve che il mio carnefice mi dia 3 giorni di tempo?”): “Chiediamo l’annullamento di tutti i patti bilaterali, contestiamo il Green corridor che è stato fatto sulla spinta dei sindacati agricoli e che permette di importare prodotti dai paesi del Nord Africa che non rispettano le norme fito-sanitarie e che vengono presentati sul nostro mercato come Made in Italy”, spiega ancora Calvani. “Diventa un problema perché produrre ci costa e non ci guadagniamo. A noi arriva sempre poco” e le critiche, abbastanza esplicite, sono anche nei confronti della Coldiretti.

I SEGNALI DELLA PREMIER MELONI

Nel frattempo la premier Giorgia Meloni anche da Tokyo, dove si trova in visita istituzionale, prova a tendere la mano e lanciare ramoscelli d’ulivo: “Abbiamo sempre incontrato gli agricoltori, uno dei principali mondi a cui abbiamo rivolto attenzione, lo dimostrano i fatti, le leggi di bilancio con cui sono state aumentate le risorse, abbiamo rinegoziato il Pnrr portando da 5 a 8 miliardi” i fondi per l’agricoltura, “abbiamo fatto lo sforzo con gli incentivi sul gasolio: abbiamo fatto il massimo possibile, un grande lavoro anche nella difesa dei prodotti di eccellenza come la famosa norma che vieta il cibo sintetico”. Secondo la lettura della presidente del Consiglio “molta della rabbia degli agricoltori arriva da una lettura ideologica della transizione ecologica che ha pensato di difendere l’ambiente combattendo gli agricoltori e questa non è la mia visione”.

Ideologia o meno, non saranno giornate tranquille per la premier e per il suo ministro dell’Agricoltura (e cognato) Francesco Lollobrigida.

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