Da Filosa a Imparato, è già partita la corsa su chi sarà il successore di…
Chi sono i supporter del presidente di Federacciai nella corsa a Confindustria
Si entra sempre più nel vivo dei totonomi per il successore di Carlo Bonomi a Confindustria. Occhi puntati su Antonio Gozzi, presidente di Federacciai
Antonio Gozzi è il nome del momento dalle parti di Viale dell’Astronomia. Il presidente di Federacciai e patron del gruppo Duferco è coccolato in questi giorni dai media quale probabile candidato forte per succedere a Carlo Bonomi alla guida di Confindustria. Il tutto a poche settimane dall’inizio del lavoro dei saggi che avranno il compito di valutare i vari nomi in corsa. Tra questi ci sono anche gli attuali vicepresidenti Emanuele Orsini, Alberto Marenghi e Giovanni Brugnoli. Ai quali si potrebbe aggiungere anche il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, seppur le sue quotazioni sembrano in calo.
Nelle sue vesti di punto di riferimento della siderurgia italiana, Gozzi sta seguendo da vicino e con interesse diretto il dossier caldissimo dell’ex Ilva essendo uno dei principali attori in campo. Ed è per questo che le sue parole sono attenzionate anche dalle parti di Palazzo Chigi. In merito la sua ricetta, illustrata in una recente intervista al Sole24Ore, è che il Governo dovrà prendere il controllo, trovando il modo per “diluire progressivamente” la partecipazione di Mittal in Acciaierie d’Italia con il risultato che davanti a “un progetto chiaro” anche “gli imprenditori italiani non si tirerebbero indietro”.
E sulle politiche energetiche, all’ultima assemblea di Proxigas, il presidente di Federacciai ha spiegato che “l’Italia è l’unico Paese europeo in cui l’80% della produzione di acciaio è realizzato con i forni elettrici. Al 2030 vogliamo essere i primi ad arrivare a produrre acciaio completamente green. Per farlo bisogna puntare sull’energia nucleare nel lungo periodo, mentre nel breve-medio periodo il gas ha una funzione strategica, e in questo senso la CCS (Carbon Capture and Storage) può aiutare”.
CHI SOSTIENE LA CANDIDATURA DI GOZZI A CONFINDUSTRIA
Ma chi sono i supporter di Gozzi in questa partita? Repubblica e il sito affaritaliani.it in questi giorni è stata delineata “la rete di imprenditori che sottotraccia potrebbe sostenere” la corsa del leader di Duferco.
Tra i primi nomi che si fanno c’è quello di Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi e da anni uno dei big dell’acciaio italiano. Uomo forte dell’imprenditoria lombarda, e bresciana in particolare, Pasini avrebbe assicurato un “ruolo di peso”, anche in ottica delle designazioni dei vicepresidenti. Senza spostarci a livello geografico, potrebbe essere della partita anche Alessandro Spada, numero uno di Assolombarda. Non è chiaro invece se Emma Marcegaglia, già presidente di Confindustria e top player con il suo gruppo del siderurgico italiano, sarà uno degli sponsor di Gozzi. La scorsa settimana i due erano insieme alla riunione di preparazione del B7, in vista della presidenza italiana del G7. Il presidente di Federacciai è intervenuto su invito della stessa Marcegaglia.
Un altro nome di peso a supporto del leader di Duferco dovrebbe essere il capo di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro. Anche lui potrebbe ambire a un ruolo nella Vicepresidenza. Spostandoci verso il centro Nord, si fanno i nomi del presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi e del petroliere Guido Ottolenghi. “Gozzi – scrive Repubblica – oltre che scomporre gli assetti al Nord, potrebbe coagulare voti delle associazioni del Sud, grazie all’aiuto del past president campano Antonio D’Amato” al quale fa riferimento l’attuale presidente di Confindustria Campania Jannotti Pecci.
Mancano comunque ormai poche settimane e il quadro sarà chiaro sugli equilibri e sulle forze in campo di chi si contenderà la poltrona di numero uno di Viale dell’Astronomia.