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Codice unico dello spettacolo e nuovo fus nella delega su semplificazione

Previsto un Codice unico dello spettacolo, nuove modalità per assegnazione Fus e superamento definitivo degli animali nei circhi nel ddl deleghe al Governo in materia di semplificazione

È in arrivo in Parlamento un Disegno di legge di iniziativa governativa recante deleghe in materia di semplificazione, riassetto normativo e codificazione. Un’ampia delega da assegnare al Governo nelle materie più disparate, una sorta di prosecuzione del processo di semplificazione avviata con il Decreto convertito qualche giorno fa dal Parlamento.

UNA DELEGA DI SEMPLIFICAZIONE “POTPOURRI”

Oltre a prevedere l’istituzione di una Commissione permanente a cui viene attribuito il compito di assicurare in concreto l’attuazione delle misure di semplificazione, il disegno di legge assegna deleghe su svariati temi: dallo sviluppo economico all’energia, dall’agricoltura all’urbanistica, dai beni culturali allo spettacolo, dal lavoro all’istruzione e molto altro ancora. Verrebbe, ovviamente, da sostenere come una delega così ampia sia un ulteriore passo in direzione dello svilimento e dell’indebolimento del ruolo del Parlamento. Al contrario, però, si potrebbe sostenere, con altrettanta facilità, che un’opera di razionalizzazione e semplificazione di norme in svariati settori è necessaria e tale obiettivo è raggiungibile solo attraverso meccanismi decisionali rapidi. Al di là se si propenda per l’una o per l’altra tesi, per ora questo testo, che abbiamo avuto modo di visionare pur non essendo ancora depositato in Parlamento, è un insieme di buoni propositi, tanti, che troveranno vera ed autentica attuazione nei successivi decreti. Solo lì, in fase di esercizio della delega, si potrà valutare la bontà delle norme messe in campo.

DELEGA PER RAZIONALIZZARE SETTORE SPETTACOLO DAL VIVO

Per quanto riguarda la delega in materia di spettacolo, che in realtà sostituisce una precedente delega scaduta, approvata nella scorsa legislatura, la legge 175/2017, all’art. 2, prevedeva una delega per normare e razionalizzare un intero settore, quello dello spettacolo dal vivo, oggi regolato da poche e confuse leggi, da interventi spot all’interno di leggi più generiche o che vertono su altre materie, a partire dalle leggi di bilancio. Una delega, quella prevista nella scorsa legislatura, un po’ più corposa e stringente di quella prevista in questo nuovo disegno di legge.

CODICE DELLO SPETTACOLO

Si parla in entrambi i testi della volontà di redigere un unico testo normativo chiamato “codice dello spettacolo” per conferire al settore un assetto normativo coerente, organico e conforme ai principi di semplificazione e di revisione delle norme che regolano l’assegnazione dei contributi a valere sul Fondo Unico dello Spettacolo.

L’attenzione della nuova delega, poi, sembra essere rivolta principalmente alle Fondazioni lirico sinfoniche per le quali si parla di revisione dell’assetto ordinamentale e organizzativo, secondo i seguenti principi: definizione dei requisiti che le Fondazioni liriche devono possedere, revisione delle modalità e dei requisiti per la nomina dei sovrintendenti e dei direttori artistici, revisione dei poteri del sovrintendente, revisione e rafforzamento della vigilanza del Ministero dei Beni e delle attività culturali, revisione delle modalità di composizione e funzionamento del Consiglio di indirizzo, ed, infine, revisione delle forme e degli organi di controllo.

NUOVE MODALITÀ PER ASSEGNAZIONE FUS

Anche nel caso delle Fondazioni liriche si parla di nuove modalità di assegnazione del Fus, che dovranno avere un lasso temporale di tre anni come avviene per il resto dei settori dello spettacolo dal vivo. Sul resto dei comparti, musica, prosa, danza, circhi e spettacoli viaggianti, la delega mantiene il suo profilo ampio. Un po’ più nel particolare, come nella precedente delega, il Ddl completa il riconoscimento delle attività musicali popolari contemporanee quali componenti fondamentali del patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico del nostro Paese. Inoltre, prevede il riordino della disciplina del settore della danza, dimenticando, però, una previsione della legge 175/2017 di non poco conto. Era prevista, infatti, una norma specifica sul riordino delle scuole di danza private: un principio di civiltà che impone una regolamentazione al proliferare di scuole che, spesso senza professionalità e adeguate qualifiche, improvvisano un’attività mettendo a rischio i tanti giovani e giovanissimi che le frequentano. Nella nuova delega è previsto, inoltre, il definitivo superamento degli animali nei circhi, mentre nella precedente si parlava di graduale superamento. Questioni lessicali che saranno maggiormente chiare solo a decreti approvati. C’è, inoltre, l’eliminazione dello spettacolo viaggiante dalle attività culturali riconosciute dalla Repubblica: un passaggio significativo che supera un dato storico che vedeva nello spettacolo viaggiante una primordiale attività di spettacolo. Viene rivista, infine, la composizione del costituendo Consiglio superiore dello Spettacolo che prevede la presenza di quattordici professionalità del settore, di cui tre designate dalla Conferenza Unificata, e la presidenza dell’organo al Ministro dei Beni e delle attività culturali. Un “delegone”, come lo definisce qualcuno, che potrebbe rappresentare uno strumento di svolta. O, al contrario, un’ennesima montagna capace di partorire un minuscolo topolino.

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