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Comunali Milano | Chi è Oscar Di Montigny, possibile sfidante di Sala
52 anni, milanese di nascita e da oltre 21 anni in banca Mediolanum. Chi è Oscar Di Montigny, il nome che oggi il centrodestra potrebbe scegliere di candidare alle Comunali di Milano per sfidare Beppe Sala
Oggi il centrodestra si riunisce a Roma per trovare la quadra sul nome da candidare alle Comunali di Milano. Al vaglio verranno passati i nomi della presidente di Federfarma Annarosa Racca (di cui avevamo parlato qui, ma che ora è indagata a Torino), dell’ex ministro Maurizio Lupi e della sorpresa di questa edizione: Oscar Di Montigny, nome civico che potrebbe mettere tutti d’accordo.
CHI È OSCAR DI MONTIGNY
Oscar Di Montigny, classe ’69, è Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Officer di Banca Mediolanum. Il suo è il nome che teoricamente fa felici tutti nel centrodestra: è genero di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum e molto vicino al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi; è una scelta civica come chiede Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia e possiede doti manageriali che molto allettano la Lega di Matteo Salvini.
Di Montigny comunque si reputa un candidato dell’intera coalizione poiché non si sente “espressione di nessuno dei partiti della coalizione”, come ha dichiarato in un’intervista a Il Giorno. “Non sono il candidato di Silvio Berlusconi come non lo sono della Lega né di Fratelli d’Italia. È facile associarmi a Forza Italia per la mia storia familiare, essendo genero di Ennio Doris, e professionale. Ma in questa scelta non c’è nulla che nasca dal mio lavoro in Mediolanum. Anzi”. Secondo fonti ben informate, sarebbe stato proprio Berlusconi ad aver suggerire il suo nome a Salvini.
Non accetto incarichi se non sono certo di poterli assolvere al meglio e nell'interesse di tutti. Mi sto ponendo molti interrogativi personali e professionali prima di sciogliere la mia riserva per capire se questo invito, che mi onora, sia perseguibile. https://t.co/TZEHayJMCM
— Oscar di Montigny (@OscardiMontigny) June 15, 2021
LA MILANO DEL FUTURO
L’idea di Milano del futuro per Di Montigny si fonda su tre priorità: innovazione, sostenibilità e centralità della persona, intesa non come cittadino ma come essere umano. “Io credo nei programmi e non nei partiti; nei valori e non nei dogmi. Voglio capire quali sono i valori e le persone con cui lavorare”. Motivo per cui, se oggi venisse ufficializzata la sua candidatura, molto probabilmente non si tirerebbe indietro, ma prima di sciogliere la propria riserva vuole vederci chiaro.
ALLEATI E NON
Al fianco del manager, in qualità di vicesindaco, potrebbe esserci Gabriele Albertini del quale ha detto a Repubblica: “Con Albertini ci siamo già detti che ci sarebbe disponibilità reciproca. Sarei onorato della sua presenza e credo che sarebbe un binomio molto interessante”.
Per quanto riguarda il modo di porsi nei confronti dell’opposizione, Di Montingy ha assicurato che a lui “non interessa parlare male degli altri” e che l’obiettivo è la collaborazione di pari passo con la competizione perché “se c’è solo competizione alla fine c’è sempre un morto, qualcuno che perde o che bara. Se c’è solo collaborazione si perde lo sprint”. E quindi “giochiamocela questa partita, ma mai a scapito del bene comune”.