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Coronavirus, ecco il decreto che è una manovra

Palazzo Chigi

Varate stamattina dal Consiglio dei ministri le misure per sostenere famiglie e imprese nell’emergenza coronavirus. Ad aprile atteso un provvedimento per la crescita

Il tanto atteso decreto legge con le misure economiche più importanti per sostenere il Paese alle prese con l’emergenza coronavirus è arrivato. Si tratta in realtà quasi di una manovra visto che ha un valore complessivo di circa 25 miliardi, oltre il doppio dei 12 miliardi previsti inizialmente. All’interno anche norme per il sistema sanitario e relative ai poteri del commissario nominato dal governo, Domenico Arcuri.

Al momento, dall’inizio dell’emergenza, sono 18 — con quello odierno — i provvedimenti totali decisi dall’esecutivo fra decreti della presidenza del Consiglio, decreti legge e ordinanze.

Ad aprile seguirà un altro dl con ulteriori misure di sostegno e soprattutto con norme per la crescita che sarà una summa delle indicazioni che arrivano dai vari ministeri, come ha annunciato anche il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa (M5S), in una diretta Facebook ieri in tarda serata, al termine del pre Consiglio dei ministri. Ma vediamo intanto cosa c’è nel provvedimento approvato stamattina secondo l’ultima bozza circolata contenente 120 articoli.

FONDI EXTRA PER SISTEMA SANITARIO E PROTEZIONE CIVILE

Vengono destinati 1,15 miliardi di euro in più al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard e 1,5 miliardi di euro in più al Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la Protezione civile.

I DISPOSITIVI SANITARI

È consentito produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. Le imprese che intendano farlo devono inviare all’Istituto Superiore di Sanità una autocertificazione sulle caratteristiche tecniche della loro produzione, rispettando tutti i requisiti di sicurezza. L’Iss si pronuncerà entro due giorni.

Con il provvedimento vengono stanziati 50 milioni da distribuire alle aziende per acquistare guanti e mascherine. Si tratta di risorse che saranno trasferite dall’Inail a Invitalia entro il 30 aprile. Previsto un credito d’imposta del 50% per le spese — fino a un massimo di 20mila euro — sostenute dalle imprese per sanificare gli ambienti e gli strumenti di lavoro.

MISURE PER IL SISTEMA SANITARIO

Previsto un aumento dei posti letto in terapia intensiva (50%) e nei reparti di pneumologia (100%) e malattie infettive, anche avvalendosi, ove necessario, di strutture non accreditate dal Servizio sanitario nazionale “nel caso in cui le strutture pubbliche e quelle private accreditate individuate dal Piano regionale non siano in grado di soddisfare il fabbisogno stimato”.

Vengono arruolati temporaneamente 129 medici (ufficiali) e 200 infermieri militari (sottufficiali) che ne facciano domanda “con una ferma eccezionale della durata di un anno”. Inoltre, per tutta la durata dell’emergenza, “è consentito l’esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione europea”.

IL COMMISSARIO PER L’EMERGENZA SANITARIA

Il decreto definisce anche il ruolo del commissario per l’emergenza sanitaria e ne stabilisce i poteri. Peraltro i suoi atti vengono sottratti al controllo della Corte dei Conti e “sono immediatamente e definitivamente efficaci, esecutivi ed esecutori, non appena posti in essere”. Il commissario è pure autorizzato ad aprire un apposito conto corrente bancario “per consentire la celere regolazione delle transazioni che richiedono il pagamento immediato o anticipato delle forniture, anche senza garanzia”.

Il commissario è chiamato a collaborare con le Regioni e a supportarle “nell’esercizio delle relative competenze in materia di salute e, anche su richiesta delle regioni, può adottare in via d’urgenza i provvedimenti necessari a fronteggiare ogni situazione eccezionale”. Tra i suoi poteri quello di requisire immobili e aprire fabbriche. In sostanza il commissario “attua e sovrintende a ogni intervento utile a fronteggiare l’emergenza sanitaria, organizzando, acquisendo e producendo ogni genere di bene strumentale utile a contenere e contrastare l’emergenza stessa, nonché programmando e organizzando ogni attività connessa”. Inoltre, elemento centrale, “individua e indirizza il reperimento delle risorse umane e strumentali necessarie, individua i fabbisogni e procede all’acquisizione e alla distribuzione di farmaci, delle apparecchiature e dei dispositivi medici e di protezione individuale. Può avvalersi di soggetti attuatori e di società in house, nonché delle centrali di acquisto”.

SOSPENSIONE OBBLIGHI VERSAMENTO TRIBUTI

Addentrandoci nelle norme fiscali, il provvedimento stabilisce che i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo di imposta precedente possono “non procedere ai versamenti, in scadenza nel mese di marzo, relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato, relativi alle trattenute dell’addizionale regionale e comunale, relativi all’imposta sul valore aggiunto e relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, nonché ai premi per l’assicurazione obbligatoria”.

SOSPENSIONE RATE DEL MUTUO

Viene introdotta la possibilità di sospendere fino a 18 mesi il pagamento selle rate del muto sulla prima casa per i cassaintegrati, per le famiglie che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza coronavirus e per gli autonomi o i liberi professionisti che presentano un’autocertificazione in cui si attesta un calo del fatturato superiore al 33%.

MISURE PER LE FAMIGLIE

Una delle misure più attese riguarda il congedo parentale straordinario dovuto all’emergenza. Può essere continuativo o frazionato e non superiore a 15 giorni per i genitori che devono astenersi dal lavoro per seguire i figli rimasti a casa a causa della chiusura delle scuole.

Il congedo viene retribuito con un’indennità pari al 50% del salario o a 1/365 del reddito per i  genitori dipendenti del settore privato e pubblico e per i genitori lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata con figli di età inferiore a 12 anni. Stessa percentuale (della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita per legge) per i genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps.

Nel caso di figli con età fra i 12 e i 16 anni si può usufruire del congedo straordinario ma senza indennità, né riconoscimento di contribuzione figurativa, stante il divieto di licenziamento e il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Nessun limite di età è previsto invece per genitori lavoratori con figli disabili.

Introdotto un bonus baby sitter fino a 1.000 euro per personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio e hanno figli con età inferiore a 12 anni.

MISURE PER I DIPENDENTI

Altra misura attesa è quella che riguarda la cassa integrazione — fino a nove settimane — per tutte le imprese, anche per quelle che hanno meno di 5 dipendenti. Garantiti gli ammortizzatori sociali pure per i lavoratori agricoli, gli stagionali (in particolare per quelli del comparto turistico), gli autonomi e chi ha un contratto a tempo determinato.

Deciso un bonus di 100 euro per i dipendenti, pubblici e privati, che nel mese di marzo hanno continuato a prestare servizio nella propria sede di lavoro. Il reddito complessivo non deve però superare i 40mila euro. Ad attribuire il premio il datore di lavoro, possibilmente nella retribuzione relativa al mese di aprile. In seguito i sostituti di imposta recuperano il bonus erogato attraverso l’istituto della compensazione.

MISURE PER PARTITE IVA E CO.CO.CO

Prevista un’indennità di 500 euro per i titolari di partita Iva e per i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria e ai co.co.co che svolgono attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche.

MISURE PER ESERCENTI

Per gli esercenti di attività d’impresa di negozi e botteghe viene offerto un credito d’imposta al 60% del canone di affitto di marzo in modo da contenere gli effetti negativi delle restrizioni dovute alle misure per contrastare la diffusione del contagio.

LE ASSEMBLEE DI BILANCIO

Nel provvedimento spazio anche alle assemblee di bilancio che tra aprile e maggio occupavano i calendari. Si potrà tenerle fino a fine luglio, in seconda convocazione, per tutte le società, quotate e no, private e pubbliche. Il testo del dl istituisce una proroga della data utile, che dai 120 giorni previsti dal Codice civile passano a 180: dunque sarà possibile convocare le assemblee fino a tutto il mese di giugno.

Per quanto riguarda invece le modalità di svolgimento delle stesse, vengono favorite tutte le possibilità di partecipazione al voto da remoto (via elettronica o per corrispondenza), anche oltre le previsioni dello statuto e anche quando lo statuto le esclude. Prevista la possibilità di intervenire in assemblea attraverso strumenti di telecomunicazione.

IL RUOLO DI CDP

Il decreto consente a Cassa Depositi e Prestiti di garantire fino all’80% del valore, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi rilasciati dalle banche alle imprese colpite dall’emergenza.

Si tratta di uno strumento che punta ad aiutare le aziende migliorando la liquidità del sistema e che si aggiunge ai 7 miliardi che la Cassa ha già messo a disposizione.

 

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