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Coronavirus, chi è il commissario Domenico Arcuri

Arcuri

Sarà l’ad di Invitalia Domenico Arcuri a gestire l’emergenza sul fronte sanitario. A lui il compito di accentrare gli acquisti e gli approvvigionamenti per le aziende sanitarie locali

È Domenico Arcuri il commissario che gestirà l’emergenza coronavirus, a stretto contatto con Protezione civile e Palazzo Chigi. L’annuncio è stato dato ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo aver comunicato le nuove restrizioni a causa della diffusione del contagio e della crescita del numero di ammalati e di decessi. Scartate le ipotesi Gianni De Gennaro e, soprattutto, Guido Bertolasocome richiesto a gran voce dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi — ecco spuntare il nome di Arcuri, manager di lungo corso e da molti anni alla guida di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, dove è stato riconfermato pochi mesi fa.

Da ricordare che, da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, Arcuri — proprio in quanto capo di Invitalia — si è occupato degli approvvigionamenti di materiale sanitario.

CHI È ARCURI

Nato nel 1963 a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, Domenico Arcuri si è laureato in Economia all’università Luiss di Roma dopo aver frequentato la scuola militare della Nunziatella, a Napoli. Ha iniziato la sua carriera all’Iri, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, che dal 1933 al 2002 è stato il simbolo dell’interventismo statale nel nostro Paese. Nel 1992 è andato in Pars, joint venture Arthur Andersen e GEC, di cui è stato amministratore delegato, e nel 2001 è stato partner responsabile italiano “Telco, Media e Technology” di Arthur Andersen. Nel 2004 ha poi ricoperto lo stesso ruolo in Deloitte Consulting, che anche grazie a lui è diventata una tra le maggiori aziende nel settore delle consulenza a grandi aziende e alla Pubblica amministrazione, e in seguito è passato appunto in Invitalia dove — come precisa il sito dell’agenzia — “su mandato del Governo ha elaborato e realizzato, tra l’altro, il piano di riorganizzazione e rilancio dell’azienda, che oggi gestisce tutte le misure agevolative per le imprese, compresi i nuovi incentivi Smart&Start Italia e il Fondo Italia Venture I per le startup innovative”. In Invitalia Arcuri ha pure curato la reindustrializzazione di aree in crisi come Termini Imerese e la bonifica dell’area di Bagnoli. Il manager inoltre collabora con varie università (Bocconi, Federico II e Luiss) ed è editorialista su diversi quotidiani nazionali con articoli sullo sviluppo del Mezzogiorno.

LA RECENTE CONFERMA A CAPO DI INVITALIA

Lo scorso novembre Arcuri è stato riconfermato alla guida di Invitalia dopo aver finito il  mandato precedente ad agosto, durante la crisi del governo gialloverde. Il nuovo esecutivo ha deciso che dovesse proseguire a stare a capo dell’agenzia anche per gestire il dossier ex Ilva. Proprio Arcuri sarebbe dietro l’accordo che è riuscito per il momento a tenere a Taranto ArcelorMittal, il gruppo franco-indiano che stava cercando di sfilarsi. Secondo l’Huffington Post, la scelta di Arcuri non sarebbe stata gradita a parte del Movimento Cinque Stelle che lo scorso anno ha presentato un’interrogazione al Senato per chiedere la chiusura di Invitalia il cui nome è indiscutibilmente legato proprio ad Arcuri. La nomina ha avuto invece un forte sostegno da parte di Conte e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. Ad affiancare Arcuri ad Invitalia, nel ruolo di presidente, è stato scelto Andrea Viero, manager proveniente da Fincantieri.

COSA FARÀ NEL NUOVO RUOLO

Nella nuova veste di commissario per l’emergenza Arcuri diventa decisivo nella battaglia per contenere la diffusione del virus e contenere il numero dei contagi.

Il compito di Arcuri sarà quello di accentrare gli acquisti e gli approvvigionamenti per le aziende sanitarie locali e nel contempo dovrà chiedere alle imprese di produrre un maggior numero di ventilatori polmonari, necessari per chi deve combattere il virus in terapia intensiva. Proprio in quando ad di Invitalia nei giorni scorsi Arcuri ha già chiesto alla Siare Engineering — unica azienda che fabbrica in Italia i ventilatori polmonari — di raddoppiarne la produzione mensile da 200 a 500 in previsione del picco dei contagi che si prevede ci sarà tra due settimane. Il manager è chiamato a coordinarsi con la Consip, la centrale acquisti della Pa, il cui bando prevede l’acquisto di altri 5mila apparecchi per la rianimazione che sono realizzati da pochi gruppi in tutto il mondo (Philips, Medtronic, Drager, Maquet).

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