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Cosa ha detto Gualtieri a Salini (Rai)

Rai

Com’è andato l’incontro in Via XX Settembre tra il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e l’ad Rai Fabrizio Salini

È necessario garantire l’imparzialità e il pluralismo dell’informazione. È l’invito rivolto dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella sua veste di azionista di controllo dell’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo, all’Ad della Rai, Fabrizio Salini.

SALINI IN VIA XX SETTEMBRE

Secondo Lo Specialista, il tête-à-tête con l’azionista Rai è stato richiesto proprio dal settimo piano di Viale Mazzini. Un modo per Salini (giunto alla metà del suo mandato triennale cominciato sotto i vessilli giallo-verdi) per fare il punto della situazione.

Come ha sottolineato Gianluca Vacchio, curatore de Lo Specialista, “Salini ha perso il suo principale “sponsor” in casa 5Stelle. Quel Luigi Di Maio che lo ha indicato a luglio 2018; e ha i fucili puntati contro del Partito Democratico, di Italia Viva e della Lega”. Senza tralasciare i rapporti non proprio sereni col presidente Marcello Foa.

LE RICHIESTE DEL MEF

Secondo fonti del Mef, il ministro Gualtieri ha “espresso l’auspicio che vengano gestite e risolte alcune delle principali questioni che l’azienda si troverà a dover affrontare nei prossimi mesi: la garanzia di imparzialità e pluralismo nell’informazione e negli approfondimenti, la sfida per gli ascolti e la raccolta pubblicitaria, l’individuazione delle risorse necessarie per l’acquisto dei diritti di trasmissione dei due grandi eventi sportivi del 2020, gli Europei di Calcio e le Olimpiadi”.

UNA MAGGIORANZA IN CDA RAI CHE RISPECCHI QUELLA CHE GOVERNA

Non solo. Una maggioranza in cda Rai che sia in linea con quella che governa. È l’altra richiesta del titolare del Mef al numero uno della Rai in base a fonti parlamentari. Una maggioranza — viene rilevato — che quindi veda aggregati Pd e M5s ed eventualmente possa coinvolgere il consigliere eletto dai dipendenti Rai.

Evitando il ripetersi di quanto avvenuto in occasione delle nomine per le direzioni di reti e canali, quando su alcuni nomi c’è stato un consenso trasversale alla maggioranza e su altri invece divisioni tra consiglieri e quindi bocciature (anche se il voto non era vincolante ai fini della titolarità degli incarichi assegnati da Salini, divenuti ugualmente esecutivi).

 

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