skip to Main Content

Cosa sappiamo sui vaccini in circolazione? Tre buone notizie

Vaccini Sangue Gruppo A Brevetti Vaccini Emergency Astrazeneca Italia

Il piano vaccini è in gran ritardo in tutta Europa, Italia compresa, ma oggi arrivano comunque tre buone notizie, due riguardanti il prodotto Pfizer-BioNTech e una anche quello “made in Italy”

Il vaccino anti-Covid di Pfizer-BioNTech rimane stabile anche se conservato a -25/-15°C, quindi a temperature superiori rispetto ai -80/-60°C al momento indicati. È soltanto una delle ultime nozioni apprese sui vaccini attualmente disponibili, in gran parte sconosciuti, pare strano ma è normale visto lo scarso periodo di tempo a disposizione finora per conoscerli meglio. E non è la sola sorpresa riservata da questi prodotti, vero e proprio miracolo della scienza e della tecnica dato che sono stati finalizzati in pochissimi mesi. Ma andiamo con ordine.

LA CATENA DEL FREDDO (UN PO’ MENO FREDDA)

La scoperta che il prodotto Pfizer tolleri temperature meno rigide l’hanno fatta le due aziende, che hanno presentato i nuovi dati all’agenzia regolatoria americana Food and Drug Administration (Fda) per supportare un aggiornamento di quanto prescritto dall’attuale autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) negli Usa. Le attuali indicazioni per il vaccino sviluppato dal colosso statunitense Pfizer con il suo partner tedesco BioNTech – ricorda una nota delle due società – prevedono che il vaccino venga conservato a temperature comprese tra -80 e -60°C, per un periodo fino a 6 mesi.

Leggi anche: Cos’è la zona bianca e cosa si potrà fare?

I vaccini vengono spediti in contenitori termici appositamente progettati, che possono essere usati come deposito temporaneo per un periodo fino a 30 giorni, da rabboccare con ghiaccio secco ogni 5 giorni. Prima di miscelarlo con una soluzione salina per essere poi somministrato a temperatura ambiente da personale medico, il vaccino può essere tenuto per un massimo di 5 giorni alla temperatura standard di frigorifero di -8/-2°C. Se verrà approvata, la nuova opzione permetterà di tenere il prodotto a -25/-15°C per 2 settimane, come modalità alternativa o complementare alla conservazione in un congelatore a bassissima temperatura, in aggiunta ai 5 giorni a temperatura di frigorifero standard pre-miscelazione e somministrazione. Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer, e Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech, sottolineano come i nuovi dati potrebbero garantire maggiore flessibilità nella gestione del vaccino da parte di farmacie centri vaccinali.

L’ULTIMO STUDIO SUI VACCINI PFIZER

Intanto altre buone notizie arrivano da uno studio israeliano proprio sul prodotto pfizer. Il vaccino contro il Covid-19 sviluppato da Pfizer e BioNTech genera una robusta risposta immunitaria dopo una sola dose e può essere conservato in normali freezer e dunque non richiedere temperature ultra-basse. È quanto emerge da uno studio “peer-reviewed” effettuato dall’israeliano Sheba Medical Center e pubblicato dalla rivista The Lancet. Secondo lo studio, una singola dose del vaccino è efficace all’85% nel prevenire sintomi del Covid da 15 a 28 giorni dopo l’iniezione. Al momento la raccomandazione ufficiale di Pfizer e BioNTech è di somministrare la seconda dose 21 giorni dopo la prima. Secondo un altro studio condotto dal ministero della salute israeliano insieme a Pfizer, il vaccino del colosso farmaceutico americano riduce inoltre la trasmissione del virus dell’89,4% nei casi asintomatici e del 93,7% nei casi sintomatici. Questo studio, di cui ha dato notizia il sito israeliano Ynet, non è ancora stato valutato da esperti indipendenti ma è basato sul database nazionale che è fra i più avanzati al mondo.

VACCINI, QUELLO ITALIANO È IN FASE 2

Infine, buone notizie sul fronte italiano (qui la nostra intervista alla presidente di ReiThera, Antonella Folgori). «Sul vaccino ReiThera la novità è che finalmente Iss e Aifa ieri hanno dato l’ok alla fase 2 per cui speriamo di concludere fase 2 e fase 3 entro l’estate e di iniziare la produzione a settembre. Lo studio che è stato fatto è su 100 milioni di dosi l’anno». Lo ha detto l’assessore alla Salute del Lazio Alessio D’Amato a margine di un evento a Tor Vergata parlando del cosiddetto «vaccino made in Italy».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top