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Cos’è il Piano nazionale di ricostruzione della salute
Nell’Italia post pandemica occorrerà ridisegnare il Sistema sanitario nazionale. Ecco allora il Piano nazionale di ricostruzione della salute in via di sviluppo
Nell’agenda del governo Draghi non c’è solo il Pnrr, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che detterà le direttrici della ricostruzione post pandemica. Cruciale, infatti, sarà l’investimento nel Sistema sanitario nazionale (Snn), duramente provato da un anno di emergenza Covid. È il Piano nazionale di ricostruzione della salute e ne ha parlato il ministro competente per materia, Roberto Speranza.
I CINQUE PILASTRI DI SPERANZA
«L’Italia deve mettere in campo un “Piano nazionale di ricostruzione della salute” da strutturare intorno a cinque assi». Lo ha detto il ministro della Salute Speranza in audizione davanti alle commissioni Sanità di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. «Il primo asse, tutto da costruire come la pandemia che stiamo vivendo ha dimostrato, è il territorio dove varrà il principio della “casa come primo luogo di cura”, da cui far partire la prevenzione e in cui concentrare l’attenzione a chi è già paziente potenziando l’assistenza domiciliare».
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Secondo asse è il criterio della salute “one health”, che includerà tematiche ambientali, della sostenibilità, della veterinaria e dell’integrazione con luoghi sociali strategici come le scuole. Terzo asse riguarderà gli ospedali. Il ruolo dei nosocomi sarà valorizzato nell’ottica di un rilancio dell’assistenza sul territorio. «Faremo un “tagliando” al Dm 70 del 2015 sugli standard ospedalieri – ha detto Speranza – per correggere i limiti che hanno creato disomogeneità tra le Regioni».
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Penultimo asse, la digitalizzazione e l’informatizzazione dei processi, così come chiesto da Bruxelles per sbloccare i fondi del Next Generation Eu «a cominciare dall’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, passato solo nell’ultimo anno da 12 milioni a 32 milioni attivati, strumento essenziale anche per garantire interventi tempestivi sui pazienti». Quinto e ultimo asse «non certo per importanza – ha precisato il ministro – è l’”ecosistema innovazione per la salute”, inteso come sistema complesso fatto di formazione, ricerca, tecnologie e rivoluzione digitale nonché di un’importante filiera industriale, sotto il coordinamento del Ssn e con il sostegno a investimenti pubblici, privati e in partnership pubblico-privata».