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Costituzione delle startup, i mugugni di notai, imprenditori e De Raho

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Per l’imprenditoria italiana, il ritorno dai notai per la costituzione di una startup è una perdita di tempo e di denaro. Ma c’è chi non la pensa così…

Per il Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho l’emendamento che sottrae al controllo dei notai la costituzione delle startup costituisce un fatto “gravissimo”.

Nel corso del convegno sui 10 anni del Codice Antimafia organizzato dall’Università Luiss Guido Carli e dalla Fondazione De Gasperi, il magistrato ha ricordato che la prevenzione si fa con leggi che impediscano alle mafie di utilizzare scorciatoie per innervarsi surrettiziamente nel sistema economico – produttivo. I controlli a posteriori, invece, per De Raho non sarebbero efficaci. “È gravissimo – ha detto il Procuratore De Raho – che si consenta una così ampia apertura, non prevedendo il controllo da parte di coloro (i notai) che effettuano il 91% delle segnalazioni antiriciclaggio all’UIF. I controlli non possono essere allentati e le verifiche non possono essere posticipate perché non esisterà un domani per un controllo”.

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Ma, per chiarire meglio quanto sta accadendo, è doveroso un passo indietro. Nell’ultimo periodo si è parlato parecchio delle modalità di costituzione delle startup e il legislatore si è interrogato nuovamente se il passaggio di fronte ai notai possa o meno essere saltato. Nel corso del mese di marzo, infatti, il Consiglio di Stato aveva annullato la normativa che consentiva di costituire startup innovative senza atto notarile, accogliendo un vecchio ricorso (datato 2016) del Consiglio Nazionale del Notariato.

 

 

Contemporaneamente, il Parlamento ha trattato una legge di delegazione europea che, tra le tante cose, prevede la possibilità di costituire una srl tramite procedura interamente online, ma con due restrizioni che non sono andate giù al popolo dell’imprenditoria: l’utilizzo di una piattaforma dedicata e l’intervento necessario del notaio.

Non tutti i politici sono però d’accordo e infatti in seno alla Commissione Bilancio alla Camera è stata avviata la discussione su un emendamento che non prevede il controllo dei notai in fase di costituzione delle startup innovative.

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