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Dall’Ue 4,5 miliardi all’Italia per SURE, la CIG europea

Sure

Da Bruxelles arriva un nuovo assegno da 4 miliardi e mezzo per rifinanziare la cassa integrazione comunitaria. In totale al nostro Paese spettano 27,4 miliardi

Continuano senza intoppi le erogazioni di denaro per SURE, la cassa integrazione europea. Da anni gli Stati dibattevano sulla possibilità di porla in essere ma la Gran Bretagna si era sempre messa di traverso. La Brexit prima e la pandemia poi hanno permesso ai Paesi membri di accelerare con la creazione di questo tesoretto che, frutto di obbligazioni comunitarie, si sostanzierà in soldi presi in prestito da Bruxelles, ancorché a tassi molto agevolati, in quanto garantiti sui mercati dalla tripla A di cui gode il Vecchio continente.

PERCHÉ SURE DÀ SICUREZZA

Il 26 gennaio la Commissione europea ha emesso la quarta tranche di obbligazioni sociali nell’ambito dello strumento SURE dell’UE, la prima per il 2021, per un valore totale di 14 miliardi di EURP. L’emissione comprendeva due obbligazioni, una da 10 miliardi con scadenza a giugno 2028 e una da 4 miliardi con scadenza a novembre 2050. Vi è stata una forte domanda di obbligazioni da parte degli investitori, rispettivamente di 8 e 12 volte superiore all’offerta, il che ha consentito ancora una volta alla Commissione di ottenere condizioni di prezzo assai favorevoli. Più concretamente, l’obbligazione a 7 anni ha un rendimento negativo di -0,497%, vale a dire che per ogni 105 euro presi in prestito, gli Stati membri dovranno rimborsare 100 alla scadenza. L’obbligazione a 30 anni è stata fissata al valore leggermente positivo di 0,134%, il che rappresenta un ottimo risultato per questa scadenza. Tali condizioni sono trasferite direttamente agli Stati membri dell’UE. Le obbligazioni emesse dall’UE a titolo dello strumento SURE ricevono l’etichetta di “obbligazioni sociali”. Ciò garantisce agli investitori in tali obbligazioni che i fondi così mobilitati saranno realmente destinati a scopi sociali.

I COMMENTI DELLA COMMISSIONE

“Oggi la Commissione europea eroga altri 14 miliardi per sostenere i lavoratori in 9 Paesi dell’Ue duramente colpiti”, ha annunciato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. “La pandemia continua a pesare sulle nostre economie e anche se sappiamo che alla fine di questo tunnel vi è la luce, non sappiamo quando la raggiungeremo. Per questo motivo SURE e la solidarietà europea che esso rappresenta sono così importanti”, ha aggiunto.

 

Gli ha fatto eco la numero 1 della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen: “Nel quadro del programma SURE, l’UE ha mobilitato fino a 100 miliardi di € in prestiti a favore degli Stati membri dell’UE per salvaguardare i posti di lavoro e mantenere l’occupazione. I fondi vengono erogati regolarmente agli Stati membri, in modo da aiutarli finanziariamente a mitigare l’impatto della pandemia di Coronavirus.”

PARLIAMO DI SOLDI…

L’assegno da 14 miliardi sarà spartito tra Belgio, Cipro, Ungheria, Lettonia, Polonia, Slovenia, Spagna, Grecia e Italia nella quarta tranche di sostegno finanziario agli Stati membri a titolo dello strumento SURE. Per la precisione, il Belgio ha ricevuto 2 miliardi, Cipro 229 milioni, l’Ungheria 304 milioni, la Lettonia 72 milioni, la Polonia 4,28 miliardi, la Slovenia 913 milioni, la Spagna 1,03 miliardi, la Grecia 728 milioni e  l’Italia 4,45 miliardi. Tutti e 9 gli Stati membri hanno già ricevuto un sostegno finanziario a titolo di SURE nel 2020, nell’ambito di una delle prime tre operazioni di emissione e di erogazione che hanno avuto luogo in quell’anno. I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione.

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A COSA SERVE SURE?

Nello specifico, li aiuteranno a coprire i costi direttamente connessi al finanziamento dei regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe, anche rivolte ai lavoratori autonomi, introdotte in risposta alla pandemia di coronavirus. Le erogazioni odierne sono state precedute dalla quarta emissione di obbligazioni sociali nell’ambito dello strumento SURE dell’Ue, che ha riscontrato un notevole interesse da parte degli investitori. La domanda di sottoscrizione ampiamente superiore all’offerta si è tradotta in condizioni di prezzo favorevoli che la Commissione trasferisce direttamente agli Stati membri beneficiari. A seguito delle erogazioni odierne, 15 Stati membri hanno ricevuto un totale di 53,5 miliardi. Una volta completate tutte le erogazioni nell’ambito di SURE, il Belgio avrà ricevuto 7,8 miliardi, Cipro 479 milioni, l’Ungheria 504 milioni, la Lettonia 192 milioni, la Polonia 11,2 miliardi, la Slovenia 1,1 miliardi, la Spagna 21,3 miliardi , la Grecia 2,7 miliardi e l’Italia 27,4 miliardi di euro.

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